Assegno sociale esteso: storica sentenza per cittadini extracomunitari

25 Marzo 2025   12:18  

Il Tribunale del Lavoro di Vasto ha recentemente emesso una sentenza che amplia il diritto all'assegno sociale ai cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno per motivi familiari, inclusi coloro giunti in Italia tramite ricongiungimento familiare. Questa decisione rappresenta un cambiamento significativo rispetto alle precedenti interpretazioni dell'INPS, che limitavano l'accesso all'assegno ai soli titolari di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, spesso difficili da ottenere per chi versa in condizioni economiche precarie.

L'avvocato Fabio Giangiacomo, rappresentante della CGIL di Vasto, ha sostenuto che il ricongiungimento familiare con cittadini italiani o dell'Unione Europea crea un'equiparazione sociale tra i membri del nucleo familiare, rendendo ingiustificata l'esclusione basata sul reddito. La sentenza critica inoltre le richieste dell'INPS di documentazione dai paesi d'origine, sottolineando che tali verifiche dovrebbero essere effettuate direttamente dagli uffici competenti attraverso le banche dati pubbliche.

Secondo l'INPS, per ottenere l'assegno sociale, è necessario soddisfare requisiti come:

  • Età minima di 67 anni.

  • Stato di bisogno economico.

  • Residenza legale e continuativa in Italia per almeno 10 anni.

I cittadini extracomunitari devono inoltre possedere un permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.

Tuttavia, una circolare dell'INPS del 12 dicembre 2022 ha chiarito che è sufficiente una residenza di 10 anni per accedere all'assegno sociale, indipendentemente dal tipo di permesso di soggiorno posseduto.

Giuseppe Visco, direttore dell'INCA CGIL Chieti, ha evidenziato che i lavoratori stranieri contribuiscono significativamente al sistema previdenziale italiano, versando miliardi di euro all'INPS ogni anno e sostenendo le pensioni di numerosi cittadini italiani. Ha inoltre criticato gli ostacoli burocratici che penalizzano coloro che hanno costruito una vita in Italia, ribadendo l'impegno dell'INCA CGIL nel garantire pari opportunità ai lavoratori stranieri e alle loro famiglie.

Questa sentenza potrebbe avere implicazioni rilevanti per molti cittadini extracomunitari in Italia, aprendo la strada a una più ampia inclusione sociale e al riconoscimento dei loro diritti nel sistema previdenziale nazionale.


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