Assessore Masci: "Abolire il vitalizio? Non serve a nulla"

La crisi in Abruzzo, le scelte della politica

16 Dicembre 2010   13:00  

"Abbiamo già tagliato le indennità e invitiamo altre regioni a farlo, non cambierebbe nulla se abolissimo i vitalizi". E' l'assessore al bilancio della Regione Abruzzo Carlo Masci al microfono di Filippo Tronca.

In Abruzzo si tirerà la cinghia, perché lo vuole la Regione, perché lo ha deciso il governo con un taglio di 36 milioni di euro agli enti locali compresi i comuni con più di 5000 abitanti.

"Nel passato c'è stato un uso allegro delle risorse", ha detto Masci "ora deve cambiare l'ottica. Sulla nostra testa già pende la spada di 200 milioni da versare per 30 anni per restituire il prestito ricevuto dallo Stato per ripianare il debito sanitario. Non possiamo permetterci sprechi."

Un'idea allora sarebbe quella di intervenire sui costi della politica. Masci ricorda che un taglio alle indennità dei consiglieri c'è già stato.Abolire il vitalizio? "Non se ne parla", e comunque secondo Masci non serve a molto. Con la cosiddetta legge Pagano recentemente è stato introdotto lo spostamento da 60 a 65 anni dell'età' minima per la corresponsione dell'assegno di vitalizio. La legge ha anche previstouna riduzione dell'assegno del 10 per cento (dall'85 per cento al 75 per cento, dell'indennità' mensile percepita dai deputati)". 

In realtà forse si poteva fare di più, il 10% è forse ancora poca cosa, a fronte di un passato della politica che ha sperperato in ogni dove. Oggi il gesto, seppur nobile, non basta, serve la sostanza di quella scelta, una presa di responsabilità di fronte ad una popolazione che paga oggi di tasca propria la leggerezza delle amminsitraizoni che si sono succedute. Se gli abruzzesi devono sputare lacrime e sangue, che si inizi a farlo tutti in maniera sostanziale, anche a livello istituzionale.

Barbara Bologna


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