Assessore Pezzopane:abbandona le C.A.S.E chi ha casa agibile

Il dilemma sulla ex zona rossa

01 Ottobre 2010   17:11  

Per molti abitanti del progetto C.A.S.E. è in scadenza il contratto di comodato d'iuso per 12 mesi stipulato con il Comune dell'Aquila.
Ad abitare le case delle 19 aree sono i cittadini le cui abitazioni, dopo il sisma 2009, siano state classificate E oppure F, o quei cittadini le cui case erano state insierite nella "zona rossa" .

Ad oggi la zona rossa è state ripetutamente ridotta e le case che sono uscite da quell'area tornano ad essere trattate come tutte le altre case della città. Il che significa che case B o C in zona rossa, oggi uscite dalla suddetta, possono tonare agibili in breve, perché, su quelle abitazioni possono iniziare i lavori.
Ecco che, le persone che prima del 6 aprile risiedevano in quelle case, a breve, ovvero in seguito all'ottenimento della agibilità, dovranno abbandonare il progetto C.A.S.E.

Dal sito del  del commissario per la ricostruzione si apprende che intanto sono stati prorogati automaticamente i contratti di comodato sottoscritti da coloro che hanno ottenuto l’alloggio del progetto Case e scaduti o in scadenza, la proroga, però è subordinata alla permanenza dei requisiti.

Il sito del commissario recita così "La possibilità di rimanere negli alloggi è subordinata alla presenza dei requisiti che hanno portato all’assegnazione degli stessi (circostanza valida non solo per il progetto Case, ma anche per i Map e per il Fondo immobiliare), e cioè avere l’abitazione principale classificata E, F oppure situata ancora in zona rossa. Pertanto, coloro che, dopo l’assegnazione di un alloggio Case, Map o del Fondo, abbiano avuto la modifica dell’esito di agibilità della loro casa – ad esempio, rimozione del rischio esterno che ha portato al cambiamento dell’esito da F ad A, B o C – oppure abbiano visto uscire la loro abitazione dalla zona rossa e abbiano visto pubblicare un conseguente esito differente da E o F, dovranno comunicare tempestivamente tali variazioni. In caso contrario, qualora queste situazioni dovessero essere scoperte nel corso dei controlli che vengono normalmente eseguiti dall’Assistenza alla popolazione, alle famiglie irregolari sarà applicata una penale di 40 euro per ogni giorno di occupazione indebita dell’appartamento assegnato, come previsto dal contratto."

Secondo quanto previsto dal commissario per la ricostruzione, chi ha "visto uscire la propria abitazione dalla zona rossa e ha visto pubblicare un conseguente esito differente da E o F" dovrà comunicara la varizione perché non più autorizzato ad abitare nel progetto CASE.

Abbiamo intervistato l'Assessore alle politiche abitative del Comune dell'Aquila, Stefania Pezzopane, che al nostro microfono assicura "perdono il diritto ad abitare le abitazioni del progetto Case solo coloro le cui abitazioni siano già tornate perfettamente agibili". Non basta quindi che la propria abitazione sia uscita dalla zona rossa, ma deve essere agibile.
Come le abbiamo però fatto notare, in molti casi del centro stroico, "agibilità" non corrisponde necessariamente ad "abilità" perché in molte aree sono presenti problematiche alla tubature del gas e dell'acqua.
La Pezzopane ha specificato che saranno valutate le diverse situazioni dei singoli. Inoltre, per tutti coloro che prima del 6 aprile erano in affitto e oggi quell'affitto è scaduto, ci sarà la possibilità di pagare l'affitto, a prezzi contenuti, delle abitazioni del Progetto Case.

(Barbara Bologna)

 


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