Associazioni sindacali commercio ed artigianato dicono No a nuovi centri commerciali in periferia

15 Gennaio 2021   11:41  

Agevolare l'insediamento di nuovi centri commerciali alle porte della città rischia di travolgere le economie urbane nel momento più difficile dal Dopoguerra.

È il messaggio lanciato da Confesercenti, Confcommercio, Cna e Confartigianato alla Regione Abruzzo durante l'audizione nella II commissione del Consiglio regionale, dove sono state ascoltate in merito al progetto di legge che consentirebbe di trasformare gli opifici dismessi nelle aree industriali in nuovi centri commerciali.

 "Se veramente si vuole perseguire l'obiettivo di recupero, riqualificazione e riconversione delle aree degradate e degli edifici produttivi dismessi, basterebbe utilizzare le leggi che già esistono e che prevedono la possibilità di stralcio e riqualificazione con un progetto organico senza impattare sullo sviluppo armonico delle aree urbane - spiegano in una nota i presidenti delle quattro confederazioni della piccola e media impresa - Con questi tentativi di introdurre nuove e insidiose normative, vediamo il rischio concreto di trasformare le ex aree industriali in zone ad altissima concentrazione di 'parchi commerciali', dando la possibilità di edificare anche negli spazi verdi. In un periodo così delicato, con migliaia di negozi di prossimità e servizi di quartiere che rischiano la chiusura definitiva, riteniamo quella rappresentata dall'approvazione del Progetto di Legge in questione una minaccia che mette a repentaglio non solo il tessuto economico che noi rappresentiamo, ma la tenuta delle stesse nostre città".


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