Ato Abruzzo, D'Alfonso e Caputi invitano alle dimissioni il segretario generale

La replica di Bernardini: "Non lascio"

11 Settembre 2014   10:35  

Inizia a suscitare le prime reazioni intrise di polemica l'"invito alle dimissioni" rivolto nei giorni scorsi dal presidente della Regione Luciano D'Alfonso ai funzionari pubblici con sentenze di primo grado a loro carico.

Il primo destinatario ufficiale della direttiva del governatore è stato il segretario generale dell'Ato Abruzzo, Fabrizio Bernardini, sollecitato a dimettersi per lettera dal commissario unico all'ente idrico Pierluigi Caputi perché condannato per falso in rito abbreviato il 20 febbraio 2013 a un anno di reclusione (pena sospesa) e a un anno di interdizione dai pubblici uffici (periodo già trascorso) nell'ambito dell'inchiesta sule "spese d'oro" dell'ente.

L'"invito a dimettersi" è stato però respinto da Bernardini, che sempre per lettera ha risposto a Caputi che "non ci sono le condizioni per dimettermi, non perché non voglia lasciare il posto, bensì perché l'articolo 3 non è applicabile al mio caso".

Il segretario generale dell'Ato si è inoltre riservato di far avere a Caputi una relazione ancor più approfondita sul suo rifiuto dell'"invito". Probabilmente, tra gli argomenti che Bernardini adopererà vi saranno la data della sentenza, emessa un mese prima del decreto legislativo, ed il fatto che l'anno di interdizione dai pubblici uffici sia già trascorso.


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