Aumenti dei pedaggi sulla Strada dei Parchi: monta la rabbia di pendolari e associazioni categoria

02 Gennaio 2014   13:13  

Il caso limite è quello della tratta Padova-Venezia, dove il pedaggio si passa da 95 centesimi a 3 euro. Ma il salasso è generalizzato su tutte le autostrade italiane, aumento medio dei pedaggi del 3,9%, con punte superiori all'8%, scattati dal primo genniao.

Il rincaro maggiore si registra sulla Strada dei Parchi (+8,28%) di Carlo Toto.

A pagare il prezzo più alto di una privatizzazione fallimentare che ha creato un monopolio privato su una infrastuttura di vitale importanza per i cittadini saranno ancora una volta gli abruzzesi.

Sulla Pescara-Roma il pedaggio costerà 18euro e 30 centesimi, ovvero + 40 centesimi. Sulla L'Aquila - Roma 10 euro e 90centesimi, con un aumento di 70centesimi. da Roma Est ad Avezzano il pedaggio aumenterà invece di 60 cent.

E che si aggiungono ai rincari dei carburanti, i cui prezzi si confermano al rialzo: la benzina chiude il 2013 a 1,813 euro/litro (+0,2 centesimi), il diesel a 1,744 euro/litro (+0,2 centesimi).

Questi rincari vanno a colpire le imprese del settore autotrasporto che già da anni versano in condizione di grande difficoltà mettendo a rischio il futuro di centinaia di lavoratori, inoltre grava su cittadini pendolari che si spostano giornalmente per motivi di lavoro o di studio e che già subiscono quotidianamente gli effetti della crisi, determinando pesantissime ricadute sullo stile di vita delle famiglie e sull'intera economia.

La Confcommercio di Pescara definisce vergognoso l'aumento dei pedaggi "in un Abruzzo ancora scosso dalle drammatiche conseguenze del sisma del 2009, che ancora si manifestano profondamente sulla vita sociale ed economica della nostra regione.

L'associazione si sarebbe aspettata "non solo il blocco degli aumenti, ma addirittura una riduzione degli stessi, sia a fronte della grave situazione evidenziata, sia in considerazione dei disservizi che giornalmente si incontrano proprio su A24 e A25, dove cantieri e manutenzioni sono presenti costantemente, con i relativi negativi riflessi sulla scorrevolezza del flusso veicolare".

"L'aumento appare ancora piu' inspiegabile se si pensa che da anni la Confcommercio si batte per la velocizzazione dei tempi di accesso alla Capitale una volta giunti al casello di Roma Est della A24, che come noto prevedono quasi due ore di intasamento sul raccordo per arrivare dalla barriera nella citta', quando e' sufficiente meno di un'ora e mezzo per percorrere l'intero tratto da Pescara a Roma.

Nonostante cio', i tanto attesi lavori per la costruzione della viabilita' complanare al raccordo, iniziati solo nel corso del 2010, procedono con una lentezza che non lascia presagire la risoluzione della problematica se non prima di lunghi anni".

Da parte sua Strada dei Parchi spiega che si tratta "di un aumento regolato dal contratto di convenzione stipulato con Anas ed e' disposto dal decreto interministeriale n. 486 del 31 dicembre 2013, quale adeguamento agli investimenti realizzati, al tasso d'inflazione programmato ed al parametro della qualita'.

I proventi dei pedaggi, come prescritto dalla delibera Cipe n. 38/2007 - prosegue la concessionaria - sono destinati al recupero degli investimenti gia' effettuati o da effettuare, a sostenere le spese di ammodernamento, innovazione, gestione e manutenzione della rete che, nel primo quinquennio di gestione 2009-2013 ammontano a complessivi 520 milioni di euro".

Cna-Fita, attraverso il presidente Cinzia Franchini ha scritto una lettera aperta al premier Enrico Letta in cui si speiga che ''se si continua ad aumentare i pedaggi  non ci si potrà lamentare se i forconi del 9 dicembre scorso saranno nuovamente. Se il cambiamento tanto invocato non sarà praticato laddove veramente ce n'è bisogno, come sulla Venezia-Trieste e in ogni tratto autostradale dove le gestioni continuano imperterrite a garantirsi extra-budget a spese degli autotrasportatori, gli appelli a non essere distruttivi del presidente Napolitano saranno vani, inutili ed insipienti".

Per l'Osservatorio nazionale sulle liberalizzazioni dei Trasporti, gli aumenti sono comunque "ingiustificati".

"Da anni - denuncia il presidente Dario Balotta - gli aumenti dei pedaggi vengono investiti in attività finanziarie o vengono utilizzati per partecipazioni societarie anzichè per nuovi servizi o nuove opere per gli automobilisti".

ll segretario provinciale del PD dell'Aquila Mario Mazzetti giudica inaccettabile l’aumento delle tariffe  e ha poi scritto una nota al neo segretario nazionale Matteo Renzi affinché ''il PD avvii con urgenza azioni volte a ridurre i pedaggi autostradali e proponga un interrogazione parlamentare al fine di conoscere le motivazioni dei rincari e tutti gli investimenti compiuti dalle società di gestione necessari a giustificare gli aumenti che da ieri sono in vigore''.

Commenta il consigliere regionale Maurizio Acerbo, del Prc: 

''La privatizzazione delle autostrade e' la dimostrazione lampante che non e' vero che convengono ai cittadini.

Semplicemente dei Monopoli pubblici finiscono per diventare fonte di rendita privata.

Nel caso specifico autostradale i liberisti nostrani sono riusciti nel miracolo lobbistico di fare un doppio regalo ai privati. Infatti chi ha preso in concessione l'autostrada può farsi anche i lavori in house.

Praticamente i concessionari privati e' come se avessero vinto una gara d'appalto per un cantiere trentennale. Chi paga? I cittadini col pedaggio.''

L'ineffabile ministro ciellino Maurizio Lupi, nonostante gli aumenti stiano facendo montare una rabbia generalizzata, riesce intanto addirittura ad esultare e guardare il bicchiere mezzo pieno. 

«Siamo riusciti a contenere gli aumenti delle tariffe autostradali grazie a un'azione di calmieraggio svolta del Ministero: a fronte di richieste che per alcune tratte arrivavano al 18%, l'incremento si è fermato a una media del 3,9 per cento. Abbiamo già previsto incontri con Aiscat, l'associazione delle concessionarie, con cui avviare un dialogo per verificare strade nuove e consensuali rispetto agli attuali automatismi di adeguamento delle tariffe''.

Ma tanto il ministro Lupi i pedaggi se li fa rimborsare.

 


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