I sindaci dell'ALI Abruzzo si oppongono fermamente all'incremento delle tasse proposto dalla Regione, dichiarandosi pronti a una mobilitazione generale per tutelare le famiglie già provate da bollette elevate e inflazione crescente.
I primi cittadini dell'Associazione delle Autonomie Locali Italiane (ALI) Abruzzo hanno espresso una netta contrarietà all'aumento delle imposte previsto dalla Giunta regionale. In un momento in cui le famiglie affrontano difficoltà economiche legate a bollette onerose e un'inflazione in costante crescita, i sindaci ritengono inopportuno gravare ulteriormente sui cittadini con nuove tasse.
La decisione della Regione di incrementare l'addizionale IRPEF ha suscitato preoccupazione tra gli amministratori locali, che temono un impatto negativo sul ceto medio e sulle fasce più deboli della popolazione. Questa misura, secondo i sindaci, potrebbe aggravare la già critica situazione economica di molte famiglie abruzzesi.
Oltre all'ALI, anche il Movimento 5 Stelle ha manifestato la propria opposizione all'aumento fiscale, definendolo un segnale del fallimento delle politiche regionali in ambito sanitario. I consiglieri regionali del movimento hanno annunciato la loro disponibilità a scendere in piazza al fianco dei sindacati per protestare contro questa decisione.
La situazione finanziaria della sanità abruzzese è al centro del dibattito. Il Partito Democratico, attraverso il capogruppo in Consiglio regionale Silvio Paolucci e il segretario regionale Daniele Marinelli, ha lanciato l'allarme su un deficit che sfiora i 200 milioni di euro. I due esponenti politici sottolineano la necessità di una mobilitazione generale per evitare che il debito sanitario venga coperto tramite l'aumento delle tasse, penalizzando ulteriormente i cittadini.
In questo contesto, i sindaci dell'ALI Abruzzo si dichiarano pronti a intraprendere azioni concrete per contrastare l'aumento fiscale, valutando anche la possibilità di una mobilitazione generale. L'obiettivo è sensibilizzare la Regione sull'importanza di adottare misure che non gravino ulteriormente sulle famiglie, già alle prese con una situazione economica complessa.
La richiesta dei primi cittadini è chiara: la Regione Abruzzo deve rivedere la propria posizione e cercare soluzioni alternative per affrontare le criticità finanziarie, senza ricorrere a incrementi fiscali che rischiano di mettere in ginocchio numerose famiglie e compromettere la coesione sociale del territorio.