Avatar, l'Abruzzo, i politici e la Film Commission fantasma

di Nicola Facciolini

04 Febbraio 2010   13:12  

Che fanno L'Aquila Film Commission, l'Abruzzo Film Commission e l'Adriatica Film Commission? Eppure la presenza dell'Abruzzo in un solo film o programma Tv di successo sarebbe l'equivalente di un milione di euro risparmiati per la promozione della Regione. Dom Serafini: “Si preferisce spendere soldi per i soliti video promozionali che nessuno vede perché non vengono trasmessi da nessuna parte”.

Il kolossal “Avatar” di James Cameron ci ha fatto vedere, prefigurare ed immaginare l’Umanità del futuro, nel bene e nel male: viaggeremo a velocità “(iper-)luminari” nelle Galassie, tra stelle, mondi e pianeti che ancora oggi ci sembrano irraggiungibili, scopriremo altre razze e civiltà, forse le conquisteremo e, prima o poi, saremo anche conquistati. Mettiamolo nel conto.

Ma oggi sulla Terra un altro spettacolo stavolta in 4D, merita le nostre attenzioni, miei cari Lettori. Sappiamo che il Programma Cultura della Commissione Europea anche per il 2010 finanzierà iniziative e progetti nel settore cultura. Sappiamo che il Programma Cultura incentiva la mobilità transnazionale degli operatori in campo culturale, sostiene la circolazione transnazionale di opere e beni artistici e culturali per promuovere il dialogo interculturale.

Quindi anche il Cinema. Ma poi agli Abruzzesi importa davvero? Che fanno i nostri bravi politici di maggioranza e di opposizione per stimolare la creazione di lavoro vero, giusto e meritato nelle imprese culturali e quindi cinematografiche?

Dopo il devastante terremoto di L’Aquila del 6 Aprile 2009 (Mw=6.3), dopo il famosissimo G8 estivo (Dio benedica il nostro dinamico Presidente Silvio Berlusconi), in varie parti del mondo, tra cui gli Stati Uniti d’America, gli operatori culturali (agenti, attori e maestranze) speravano negli Abruzzesi.

Anzi. Si continuano ancora oggi a domandare che fine abbiamo fatto sulla Terra: siamo forse emigrati tutti  su Pandora? Ma dov'è l'Abruzzo? Dove sono i giovani di L’Aquila, Teramo, Pescara e Chieti? “La risposta standard – ci ricorda l’editore aprutino Dom Serafini dalla Grande Mela – naturalmente, continua ad essere: dall'altra parte di Roma”. Dom, cosa bisogna fare affinché l'Abruzzo prenda innanzitutto coscienza di sé e, quindi, il suo posto doveroso a fianco di altre famose regioni e nazioni come l’India, la Nuova Zelanda e l’Australia? Dopotutto abbiamo tutto ciò che un turista (e un produttore cinematografico!) possa desiderare: mare, colline, montagne, città d’arte, parcheggi, facilità di trasporto, accoglienza alberghiera, centralità geografica, servizi, gastronomia, moda, scienza e chi più ne ha più ne metta.

Una cornucopia di valori e tesori da fare invidia al resto del mondo. I Britannici lo hanno capito. Gli stessi attori di Hollywood stravedono per le nostre contrade! “Sfortunatamente, quello che manca in Abruzzo – fa notare Dom Serafini – é la buona volontà ed abilità politica di fare della nostra Regione una terra di primaria importanza per il turismo. Fino ad ora i vari Assessorati al turismo che si sono succeduti a livello regionale, hanno fatto quello che volevano, ma non ciò che potevano”. Cioè cosa? “Sono arrivati a New York con brochure e Dvd (non adatti allo standard Tv Usa); sono andati a Boston e persino a Los Angeles (creando pure dei dissapori) a salutare la comunitá abruzzese”.

Che si deve fare? “Quello che si può fare (ma non c'é mai stata volontà politica) é di formare un'organizzazione atta a promuovere la Regione presso le case di produzione cinematografiche e televisive di tutto il mondo, la cosiddetta Film Commission”. Per la verità una Film Commission in Abruzzo esiste. Quindi? “Le dirò di più. Sulla carta ne esistono addirittura tre: L'Aquila Film Commission, l'Abruzzo Film Commission e l'Adriatica Film Commission. Il problema é che queste non si vedono e non si sentono. Basta partecipare a qualsiasi fiera e conferenza dell'audivisivo sia in Italia che all'estero per incontrare Film Commission di molte regioni italiane, ma mai dell'Abruzzo”. Non basta informarsi sull'esistenza della Film Commission abruzzese: cosa consiglia di fare? “Purtroppo, l'importanza di una vera, funzionale ed efficace Film Commission abruzzese non é apprezzata dai politici.

Eppure la presenza dell'Abruzzo in un solo film o programma Tv di successo sarebbe l'equivalente di un milione di euro risparmiati per la promozione della Regione”. Non solo. Portare in Abruzzo la produzione audiovisiva nazionale ed internazionale vuol dire dare lavoro a tecnici, ristoranti, alberghi, artigiani, e porta ricchezza. Che succede? “Si preferisce invece spendere soldi per i soliti video promozionali che nessuno vede perché non vengono trasmessi da nessuna parte”. Gli appelli non sono mancati. Recentemente ci ha provato un editore teramano: ha cercato di presentare un progetto professionale,“senza essere ricevuto da chi di dovere”. Ultimamente ci ha provato anche il Nostro giornalista, originario di Giulianova (Dom Serafini).

Com’è andata? “Con gli stessi risultati. Da parte mia avevo suggerito un CdA di abruzzesi che operano ad Hollywood ed in altre capitali mondiali del cinema e Tv per impostare una linea operativa. Il CdA sarebbe stato composto da produttori e registi americani, esperti di turismo internazionale, rappresentanti del Cram ed editori di riviste specializzate. Che partecipano a tutte le principali fiere e festival audivisivi del mondo: pertanto avrebbero potuto facilitare il compito della Film Commission e far risparmiare”. Sfortunatamente, la promozione dell'Abruzzo nel Mondo “non é stata mai tra le prioritá concrete dei politici della Regione” – chiosa Dom Serafini. In attesa di eventuali repliche, sempre bene accolte, lasciamo ogni libera opinione al Lettore elettore. 

di Nicola Facciolini


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