Avezzano: chiude neurochirurgia, la politica si mobilita

01 Febbraio 2011   16:44  

Fa discutere la volontà di chiudere il reparto di neurochirurgia dell'ospedale di Avezzano, nonostante la Asl avesse annunciato, l'ottobre scorso, il mantenimento dei posti letto.
Lo stop agli interventi è arrivato con un ordine di servizio del primario del reparto aquilano Renato Galzio, costretto a spostare nel capoluogo uno dei due medici rimasti nel reparto marsicano che da soli non avrebbero, comunque, potuto far fronte alle richieste.
E' un duro colpo inflitto alla Marsica che vede così svanire un’unità operativa aperta dieci anni fa dopo una lunga battaglia popolare e politica.

"Pur condividendo in pieno l'azione del governo regionale in merito al piano di riordino sanitario ed alla necessita' di razionalizzare in tale ambito la spesa, premesso che riconosco la qualita' del reparto della neurochirurgia aquilana, - dice Luigi Sigismondi, consigliere comunale Pdl - non posso non rammaricarmi, ed ho avuto gia' modo di sottolinearlo nelle sedi opportune, della chiusura del reparto della neurochirurgia nell'ospedale di Avezzano, che nel corso di questi 10 anni, con il validissimo supporto di professionisti neurochirurghi , ha salvato numerose vite umane".
"Nel ribadire che l'istituzione della neurochirurgia di Avezzano - prosegue l'ex Presidente del Consiglio Comunale - fu il risultato di lotte di comitati e di battaglie politiche, e rispondeva ad una preciso criterio di logistica e di funzionalita' , poiche' serviva un elevato numero di utenti provenienti non solo dal vasto bacino della Marsica ma anche da fuori regione, esso rappresento' per Avezzano ed il comprensorio una vittoria della popolazione e delle istituzioni locali".
"Su una materia di intervento cosi' delicata non posso che non condividere la necessita' di poli di eccellenza sanitari altamente qualificati, ma mi domando: dovevamo davvero sottovalutare fattore tempistica, quindi i tempi di percorrenza. La neurochirurgia ad Avezzano nacque proprio per evitare il lunghi viaggi della speranza, che in assenza del locale reparto, causavano spesso la morte dei pazienti". "Colgo - conclude - comunque l'occasione per ringraziare tutto il personale medico e paramedico che ha operato nel reparto neurochirurgico avezzanese".

Si dice "innorridito e sconcertato" il consigliere regionale Pd Giuseppe Di Pangrazio. "La mia personale battaglia per il prestigioso reparto di neurochirurgia di Avezzano che il primario professor Galzio dirige - ricorda Di Pangrazio - era iniziata sin dalla sua creazione. L'apertura del reparto proprio ad Avezzano rappresenta il frutto di una proficua collaborazione tra l'ospedale di Avezzano e la Clinica Regina Elena,e negli anni e' divenuto un centro d'eccellenza e polo di riferimento in materia." "Non sono del parere che si possa chiudere un cosi' importante reparto nascondendosi dietro il problema della carenza del personale medico disposto a lavorarci - prosegue - sono certo, al contrario, che esistano professionalita' che verrebbero volentieri ad operare nel nostro ospedale. Mi chiedo come mai il direttore generale Giancarlo Silveri non abbia ancora preso una posizione chiara in merito, e perche' consenta che un cosi' importante reparto di uno dei suoi ospedali, venga chiuso con un semplice ordine di servizio del primario. Ribadisco - conclude di Pangrazio - la necessita' dunque di un'azione congiunta tra le forze politiche , sindacali e istituzionali al fine di scongiurare la perdita della neurochirurgia di Avezzano". Il consigliere invita dunque il sindaco di Avezzano a farsi promotare di un incontro col direttore generale al fine di revocare il "dannoso Ordine di Servizo".


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