Aziende e partite Iva massacrate dal fisco. Rabbia a Pescara per l'aumento record della Tares

08 Ottobre 2013   12:22  

 

Mentre una classe politica incapace e succube del ''cretinismo economico'' dell'Europa da anni promette e blatera di riduzione del cuneo fiscale, sale di oltre un punto percentuale la pressione fiscale nel secondo trimestre 2013, al 43,8%. risultando superiore di 1,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Grottesca, e ai limiti dell'estorsione, la condizione fiscale delle partite Iva, comprese quelle che in realtà svolgono un lavoro suboirdinato sotto minaccia di licenziamento, che devono versare tra tasse e contributi più del 60% di quello che quadagnano.

Anche chi comincia a lavorare con partita iva e raggiunge a mala pena i 10 mila euro, paga il 32% sul netto del guadagno. Cioè è condannato a vivere lungo il crinale della soglia di povertà. 

In questi giorni, focalizzando l'attenzione sulla nostra regione, si registra il malessere crescente  a Pescara per i paventati aumenti della Tarse, nuovo tributo in materia di rifiuti e servizi. 

Iinterviene in merito  la Confocomercio.  

"L'entrata in vigore della Tares - afferma l'associazione in una nota - rischia di mettere in ginocchio tutte le aziende del commercio, del turismo e dei servizi e di vessare famiglie ormai allo stremo. In un momento di crisi che non si vedeva da anni, in cui si torna a rammendare i vestiti ed a risuolare le scarpe, non e' sostenibile l'ulteriore aumento della pressione fiscale che derivera' dagli enormi incrementi previsti dal passaggio dal sistema basato sulla Tarsu alla nuova Tares.

Gia' nel mese di gennaio avevamo lanciato il cosiddetto 'allarme Tares' invitando i Comuni ad appoggiare l'azione che la Confcommercio nazionale stava svolgendo a livello governativo per una revisione dei coefficienti da cui scaturiscono gli importi da applicare a questa o quella attivita'.

Purtroppo - rileva la Confcommercio - non siamo stati ascoltati e gli assurdi coefficienti previsti dal Decreto Ronchi non sono stati modificati e oggi ci ritroviamo con aumenti spropositati che colpiscono aziende e famiglie con picchi clamorosi per attivita' come ortofrutta, pescherie, fioristi e ristoranti.

Preannunciamo che chiederemo alla Confcommercio nazionale di indire una giornata nazionale di protesta di tutte le attivita' economiche per denunciare l'insostenibile pressione fiscale e per chiedere in merito alla Tares l'immediata revisione dei coefficienti previsti dal decreto Ronchi.

A livello locale abbiamo gia' incontrato nei giorni scorsi l'assessore al Bilancio del Comune di Pescara al quale, consapevoli del fatto che le nuove norme prevedono la copertura integrale dei costi del servizio di raccolta rifiuti con i proventi del tributo, chiediamo di intervenire sul regolamento sui seguenti punti:

- applicazione dei coefficienti previsti dal Decreto Ronchi nella misura minima;

- applicazione delle agevolazioni e riduzioni prevedibili nel Regolamento nella misura massima consentita;

- revisione della ripartizione del tributo sulle famiglie che vada a penalizzare meno le famiglie piu' numerose;

- previsione di componenti delle associazioni di categoria in una commissione che annualmente andra' a valutare i costi del servizio di raccolta rifiuti comunale. 

Circa l'ultimo di tali punti - prosegue  l'associazione - crediamo che in considerazione del fatto che l'entita' del tributo dipende in massima parte dal costo totale del servizio di raccolta rifiuti occorre controllare e vigilare affinche' lo stesso sia svolto in maniera efficiente e senza sprechi al fine di arrivare nel tempo ad una riduzione dei costi e conseguentemente del tributo chiesto a famiglie ed attivita' produttive.

Proprio sul tema degli sprechi - conclude la nota della Confcommercio - invitiamo il Comune di Pescara a razionalizzare le proprie spese, ad esempio evitando interventi pubblici spesso inutili e dannosi, utilizzando le risorse cosi' recuperate per abbassare i tributi locali che gravano su aziende e famiglie e dare un segnale vero di attenzione alle sorti della nostra comunita'".

 


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