Bancarotta fraudolenta da 300 mila euro, in quattro ai domiciliari per il fallimento di una società

10 Dicembre 2020   10:37  

Quattro arresti per bancarotta fraudolenta sono stati eseguiti dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Pescara con l'ausilio dei Reparti di L'Aquila e Martinafranca. Le quattro misure cautelari emesse dalla Procura della Repubblica di Milano e dal Sostituto Procuratore Luigi Luzi, sono in relazione al fallimento di una società avente sede legale a Milano ed operativa a Silvi (Teramo) e gestita da pescaresi.

In relazione alla vicenda sono finiti agli arresti quattro abruzzesi, tre residenti in provincia di Pescara ed uno in provincia di L'Aquila, ritenuti tutti responsabili, a vario titolo, del crac della società meneghina, operante nel settore del commercio all'ingrosso, importazione ed esportazione di prodotti in plastica.

Ai quattro indagati, amministratori formali e di fatto della società fallita, al termine delle minuziose e capillari indagini svolte dalle Fiamme Gialle di Pescara, culminate con l'emissione dei provvedimenti restrittivi da parte dell'autorità giudiziaria lombarda, sono stati contestati, tra gli altri, i reati di bancarotta fraudolenta e documentale, per aver distratto denaro ed altri beni per oltre 300mila euro, oltre quelli di natura fiscale, connessi alla mancata presentazione delle dichiarazioni dei redditi per 350mila euro ed agli omessi versamenti di imposte oltre che per reati di falso e di sostituzione di persona.

I quattro arrestati, su disposizione del Gip presso il Tribunale di Milano Valerio Natale, sono stati posti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni, in attesa degli interrogatori di garanzia che si terranno nei prossimi giorni.


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