Bancarotta fraudolenta, denunciati in otto

Passivi per più di 5 milioni di euro

19 Febbraio 2011   13:20  

La Guardia di Finanza della compagnia di Vasto (Chieti) ha svolto un'attività investigativa e repressiva nei confronti di cinque aziende fallite che operavano nel Vastese, denunciando a piede libero otto amministratori per bancarotta fraudolenta e all'accertamento della distrazione dall'attivo dell'azienda e, quindi, dal fallimento in danno dei creditori, di denaro per 3.815.463 euro; beni strumentali del valore residuo pari a 344.582 euro; merci del valore di acquisto pari a 402.160 euro. "Il passivo delle aziende fallite complessivamente accertato dai vari curatori fallimentari, nominati dal Giudice delegato - spiega il capitano Luigi Mennitti - pari a circa 5.574.627 euro.

I responsabili denunziati all'autorità giudiziaria in caso di condanna incorreranno nella pena prevista per tale reato: la reclusione da tre a dieci anni e l'inabilitazione decennale all'esercizio di un'impresa commerciale, nonchè all'esercizio di uffici direttivi presso qualsiasi impresa.

Troppo spesso - prosegue il capitano Mennitti - il ricorso al fallimento costituisce un comodo rifugio giuridico a cui spregiudicati imprenditori ripiegano per evitare di assolvere i loro obblighi verso i creditori. Si tratta di una parte del mondo imprenditoriale che scredita l'intera categoria e che pone in essere una serie di atti illeciti fraudolenti negli anni immediatamente antecedenti (uno o due) alla dichiarazione di fallimento.

In quel lasso temporale gli imprenditori fraudolenti svuotano le loro aziende delle merci, dei beni strumentali e delle altre risorse finanziarie. In alcuni casi, aprono nuove aziende alle quali trasferire il know-how, i beni strumentali ed alcuni dipendenti (specie quelli strategici) per poter proseguire con altra denominazione ed autonomia patrimoniale (formalmente non aggredibile dai creditori dell'azienda insolvente).

Le merci e, a volte, i beni strumentali, vengono poi immessi nel circuito del commercio illegale (sottratto agli obblighi di fatturazione ed all'imposizione), a prezzi sicuramente concorrenziali in quanto notevolmente al di sotto di quelli di mercato, distorcendo le regole della concorrenza e ponendo in difficoltà oltre che i loro fornitori/creditori, anche le altre aziende che operano nel medesimo settore merceologico".


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