Banda della Magliana: il boss Colafigli torna in carcere per traffico di droga

04 Giugno 2024   11:25  

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia, hanno eseguito 28 misure cautelari nei confronti di un gruppo criminale dedito al traffico internazionale di stupefacenti. Tra gli arrestati figura anche Marcello Colafigli, uno dei promotori storici della Banda della Magliana.

Le accuse

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, tentata rapina in concorso, tentata estorsione in concorso, ricettazione e possesso illegale di armi, procurata inosservanza di pena e favoreggiamento personale.

L'attività del gruppo

Dalle indagini, avviate nel giugno 2020, è emerso che il gruppo, con base logistica a Roma e operativo nella zona della Magliana e sul litorale laziale, era capeggiato da Marcello Colafigli. Nonostante si trovasse in regime di semilibertà, Colafigli avrebbe pianificato cessioni ed acquisti di ingenti quantitativi di droga dall'estero, mantenendo rapporti con esponenti della 'ndrangheta, camorra e mafia foggiana.

Il ruolo di Colafigli

Colafigli, già riconosciuto come uno dei fondatori della Banda della Magliana, è stato condannato all'ergastolo per il sequestro e l'omicidio del duca Massimo Grazioli Lante della Rovere e per l'omicidio, come mandante, di Enrico De Pedis.

L'operazione

L'operazione dei Carabinieri ha portato all'arresto di 11 persone e al sequestro di diverse autovetture e di denaro contante. Un duro colpo alla criminalità organizzata romana, che dimostra la continua attenzione delle forze dell'ordine nel contrastare il traffico di droga e le attività illecite.


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