Barisciano, cenni storici e turistici

30 Giugno 2012   11:22  

La tradizione vuole che Barisciano, a 940 m. s.l.m., (Barisiano, Barizano, Barisano, Varisano, Barigiano), nominato nel Chronicon Farfense come zona di confine dell’abbazia di Farfa, si sia strutturato e accresciuto attorno al primo nucleo di San Flaviano.
A questo, verso il mille, si aggiunsero le popolazioni di Villa San Basilio, Villa Sant’Angelo, Bariscianello e Santa Maria di Forfona, che andarono a costituire quattro quartieri (Capo di Serra, Macchiola, Piedi la terra e Tricaglio), dando a Barisciano la configurazione attuale.
Nel XIII secolo fu tra i castelli che parteciparono alla fondazione dell ’Aquila.
Subì nel 1424 l’occupazione delle truppe di Braccio da Montone.
Nel 1483 Bariscianello viene aggregato a Barisciano.
Nel XVI secolo perviene ai Caracciolo.
Nel 1529 viene sottratto alla giurisdizione Aquilana e concesso in feudo dal vicer é principe d’Orange al capitano Giovanni de Vargas.
Nel 1559 è possedimento dei Carafa.
Il paese è sovrastato dai ruderi di un castello medievale della tipologia a castello-recinto, che si integrava con la fortificazione di S. Pio delle Camere.
Ambedue sono costituiti da una torre isolata circondata da una cinta muraria e da un sistema articolato di torri.
All’esterno della cinta si trova la chiesina di S. Rocco, in cui è possibile ammirare affreschi cinquecenteschi.
Tra i monumenti religiosi più importanti è da annoverare la chiesa di S. Maria di Caposerra (1320) chiamata anche chiesa del Buon Consiglio.
Il portale del fianco destro, originariamente in stile romanico- gotico, non ha più l’arco ogivale ma resta il campanile a vela, mentre una parte dell’edificio è inglobata in case abitate.
All’interno sono visibili le tracce di affreschi trecenteschi, probabilmente dello stesso ciclo pittorico di quelli della chiesa di S. Pellegrino di Bominaco e di S. Maria “Ad Criptas” in Fossa.
La parrocchiale dedicata a S. Flaviano e databile al 1753 presenta una bella facciata in pietra. L’interno è a tre navate con cupola ed è ricca di stucchi e dorature settecenteschi. Vi è un artistico fonte battesimale datato 1571 e un organo ligneo intagliato e datato 1759.
Un altro edificio religioso ben conservato è la chiesa di S. Maria di Valleverde del sec. XVI, che si raggiunge percorrendo la strada per S. Stefano di Sessanio; lo stile è tardo rinascimentale con facciata a coronamento orizzontale e cornicione sostenuto da mensole.
Nella parte alta del paese è il convento di San Colombo, originariamente Santa Maria d’Asprina.
Attigua al convento quattrocentesco appartenuto ai religiosi francescani è la chiesa ad una sola navata che presenta all’interno cinque altari. Attualmente è in fase di restauro.
Nella vicinanze del paese è la monumentale fontana a 5 cannelle del 1876. Caratteristiche del luogo sono delle grotte denominate “locce”.
Al comune di Barisciano appartengono le frazioni di Petogna, Villa di Mezzo, Picenze e S. Martino.
La prima presenta un impianto urbanistico con case che degradano, mentre nella parte alta sono ubicate alcune case torre, ma non presenta segni di fortificazione. Tra le due frazioni sorge una torre di avvistamento a forma cilindrica, denominata dongione tondo, dalla quale si dominava tutta la vallata e l’altopiano di Barisciano. Nella frazione di Picenze si trovano edifici gentilizi.
A circa un chilometro da Barisciano si incontrano i ruderi di Bariscianello, e a due chilometri  a sud est, in località Forfona, le vestigia di Vico Furfense abbandonato nel trecento.


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