Incendio divora riserva di Ortona: esplodono ordigni, canadair in azione
Due roghi distruggono la Riserva Naturale Ripari di Giobbe a Ortona, esplodono vecchi ordigni, con canadair attivi e indagini in corso su probabili origini dolose.
Un nuovo dramma ambientale ha investito Ortona (Chieti): nelle ultime ore le fiamme hanno interessato la Riserva Naturale Regionale Ripari di Giobbe, con due incendi estesi alle zone di Punta Ferruccio e Torre Mucchia. All'opera vigili del fuoco, Protezione Civile e due canadair, con decine di lanci d'acqua, mentre la Polizia locale ha presidiato l’area.
Il fronte di fuoco, controllato al momento, ha causato soprattutto danni alla macchia mediterranea del promontorio alto circa 60 m, accessibile solo via mare o a piedi su sentieri scoscesi . Gli incendi, verificatisi appena un giorno dopo roghi analoghi nella stessa area, suggeriscono una possibile matrice dolosa, su cui sono in corso verifiche da parte delle autorità.
L’alta temperatura delle fiamme ha provocato l’esplosione di due ordigni bellici, residuati della Seconda Guerra Mondiale, sepolti nel terreno. Simili esplosioni si erano già verificate nel 2022, quando un ordigno era saltato a causa dei lavori sul terreno .
Il sindaco Angelo Di Nardo segue da vicino le operazioni di spegnimento. L’area naturale, istituita nel 2007 e parte della Costa dei Trabocchi, copre circa 35 ettari di valore paesaggistico e biologico.
La ricorrente emergenza incendi nei Ripari di Giobbe, unita al rischio legato ai residui bellici, riaccende il dibattito sulla vulnerabilità della riserva e sulla necessità di rafforzare le misure preventive e di sorveglianza. In passato, ambientalisti avevano denunciato la carenza di piani di gestione e prevenzione incendi, affidati al Comune .
Nei prossimi giorni le autorità proseguiranno nel lavoro di bonifica dei residui bellici e nelle indagini sull’origine dei roghi, per evitare che queste aree protette subiscano ulteriori danni e per garantire la sicurezza dei visitatori.
