Berlusconia a Onna, il 25 aprile festa di tutta la nazione

Terremoto

25 Aprile 2009   13:55  

"Siamo super impegnati per voi". Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi ai cittadini di Onna appena giunto nel paese distrutto dal terremoto per celebrare il 25 aprile.
"Vedrete cosa sapremo fare": il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha risposto così, al suo arrivo a Onna, ad un gruppo di abitanti del paese tra i più colpiti dal terremoto in Abruzzo che gli chiedevano di "non essere lasciati soli".
"Sono qui per una festa che è insieme un onore e un impegno: l'orrore di commemorare la terribile strage che avvenne qui nel giugno del '44 e un impegno che ci deve animare a non dimenticare cio' che è accaduto qui per l'orrore del totalitarismo". Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Onna per celebrare il 25 Aprile.
"Viva la festa di tutti gli italiani, festa che deve diventare di libertà". Lo ha affermato il premier Silvio Berlusconi nel suo intervento in occasione della cerimonia per il 25 aprile.

"Dobbiamo ricordare con rispetto tutti i caduti, anche chi ha combattuto dalla parte sbagliata sacrificando la propria vita ad una causa già persa. Questa non è neutralità o indifferenza perché tutti gli italiani stanno con chi ha combattuto per la patria". Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, commemorando ad Onna la strage nazista che nel giugno 44 provocò la morte di 17 persone, nel paese distrutto dal terremoto.
"Compito di tutti è costruire finalmente un sentimento nazionale unitario. Dobbiamo farlo tutti insieme a prescindere dalle appartenenze politiche per un nuovo inizio della democrazia repubblicana che porti il bene e l'interesse di tutti". Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, celebrando a Onna il 25 Aprile, invita ad uno spirito comune. "Il 25 Aprile - afferma Berlusconi - è l'occasione per riflettere sul passato ma anche sul presente e sul futuro. Se lavoreremo insieme a questo sentimento nazionale unitario avremo reso un grande servizio non ad una parte politica ma al popolo italiano e ai nostri figli".
"Sono maturi i tempi perché la festa di Liberazione diventi festa di libertà e tolga quel carattere di contrapposizione che la cultura rivoluzionaria, lo dico senza polemica, gli ha dato". Ha poi detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nella celebrazione per commemorare la strage nazifascista del giugno '44 nel paese abruzzese distrutto dal terremoto.
"Come per il Risorgimento, occorre ricordare le pagine oscure della guerra civile, anche di chi combattendo dalla parte giusta ha commesso errori e si assunse delle colpe". Ha affermato ancora Silvio Berlusconi parlando ad Onna. "Questa operazione - dice il premier - rende onore a tutti gli altri che si batterono per la libertà e la nostra patria, come Salvo D'Acquisto, i militari dell'esercito del sud, e i tanti piccoli eroi sconosciuti che con gesti comuni si batterono per la causa della libertà, tanti italiani che si unirono per perseguire il sogno della libertà". Anche la Chiesa, riconosce Berlusconi, "fece la sua parte con vero coraggio per evitare che la razza diventasse motivo di persecuzione".

Una piccola cerimonia chiude la celebrazione del 25 aprile di Silvio Berlusconi ad Onna, dove il premier rende tra l'altro omaggio ai partigiani che fecero la Resistenza. Alcuni anziani partigiani della Brigata Maiella, ricordata da Berlusconi proprio all'inzio del suo discorso definendola "leggendaria", si avvicinano al presidente del Consiglio e cingono intorno al suo collo lo stendardo tricolore simbolo della formazione partigiana. Berlusconi si fa fotografare insieme a loro, chiede quanti anni avessero durante la Resistenza e si fa raccontare le loro storie. Poi si ferma ad applaudirli e chiede loro di accompagnarlo in un breve giro del paese distrutto dal terremoto. "Noi siamo partigiani senza partito, soldati senza stellette - commenta Antonio Rullo, presidente della Brigata Maiella - siamo l'unica formazione ad aver avuto dopo la guerra la medaglia d'oro al valor militare. Tra i nostri ragazzi, studenti e professionisti abbiamo avuto 55 morti, 150 feriti e mutilati, 10 dispersi. Oggi siamo qui solo per ricordarli, siamo per festeggiare la Liberazione e noi abbiamo liberato l'Italia per tutti gli italiani. Napolitano ha detto cose bellissime quando ha sostenuto, come oggi ha fatto anche il presidente Berlusconi, che il 25 aprile non è la festa di una parte o dell'altra, ma é la festa di tutto il popolo italiano. Noi oggi siamo qui per celebrare la Liberazione dai tedeschi che hanno ammazzato, trucidato, distrutto gente che non aveva fatto niente, bambini e vecchi".

"L'unità nella difesa delle istituzioni democratiche, l'unità nella difesa della Repubblica nata dalla Resistenza sia una condizione prepolitica, sia la nostra identità nazionale". Lo ha detto il ministro per l'attuazione del programma di governo, Gianfranco Rotondi, arrivando ad Onna dove il premier Silvio Berlusconi celebrerà il 25 aprile. "L'appello di Napolitano all'unità nazionale - ha aggiunto - è sempre così pronto, siamo cresciuti con l'idea che la Resistenza abbia dato al paese la libertà e sia il fondamento delle istituzioni democratiche. Trovo che da parte della stampa il 25 aprile sia stato una occasione per puntare i riflettori su verità abbastanza banali. Sulle polemiche politiche - ha poi concluso Rotondi - la democrazia è forte e le può sopportare".

La decisione di formare un cordone e di limitare l'accesso al centro di Onna, il centro abruzzese devastato dal terremoto del 6 aprile, ha suscitato le proteste di alcuni abitanti, una quarantina di persone, che volevano avvicinarsi al luogo della celebrazione del 25 aprile. "Ci state rovinando questa festà, ha detto uno di loro.


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