Bertolaso: ''A L'Aquila nessuno mi vuole menare''

09 Giugno 2010   14:15  

Riferendosi all'allarme lanciato dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi, Guido Bertolaso sottolinea che il premier "come tutti i buoni padri di famiglia e' preoccupato che ci possano essere delle reazioni negative di fronte a questo genere di accuse che saranno tranquillamente smentite e demolite in tempi molto rapidi. Io continuero' ad andare a L'Aquila dove non mi vogliono affatto menare". Ricorda che ieri era a L'Aquila che e' stato salutato ed applaudito e che quindi "non c'e' alcuna animosita' nei miei confronti".
E' poi lo sfogo. Di fronte alle notizie di stampa sussurra "stanno massacrando la mia famiglia".  "Siamo all'ennessima puntata della macelleria mediatica che sta travolgendo me e la mia famiglia da alcuni mesi - dice -. Mi domando quando finira' e se ci sara' qualcuno che intende adottare provvedimenti per farla finire visto che si tratta sempre di notizie che non sono assolutamente corrispondenti alla realta'.
Ribadisco che non ho mai avuto la possibilita' di avere case all'estero, se ci sono due posti che veramente detesto sono la Costa Azzurra e Montecarlo".
Approfittando della presentazione della campagna antincendio, Bertolaso la usa come parabola: "Queste notizie - dice - sono come gli incendi dolosi che sono alimentati dal vento delle calunnie e delle menzogne. Sono incendi dolosi, anche se non sappiamo chi sono i piromani.
Ci aspettiamo nei prossimi giorni di essere accusati come spacciatori di droga, che ci piace molestare i bambini e che spendiamo i soldi del terremoto nei casino' di Las Vegas. Ma noi continueremo a fare il nostro lavoro perche' queste accuse sono false sappiamo di poter contare sull'appoggio dei cittadini e del governo".


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