Bertolaso: non serve legge speciale per l'Aquila

Cialente dissente

24 Luglio 2010   14:00  

Parlando a Montesilvano, dove ha ricevuto il Calendrino,  onorificenza assegnata dall'Associazione Guido Carletti nell'ambito del Premio Guido Carletti 2010, "come persona capace di esprimere forza, umanita' e speranza di pace", Guido Bertolaso ha espresso dubbi sula proposta di una legge speciale per L'Aquila: "Quando non si sa come risolvere un problema tecnico, un problema pratico, un problema organizzativo, ci si inventa o un regolamento o una commissione o una legge o comunque un qualche cosa di astratto che poi magicamente dovrebbe servire a risolvere i problemi. Purtroppo non e' cosi'. I problemi vanno affrontati dalle persone, risolti con interventi concreti e sostanziali".

Per il capo della protezione civile poi la macchina dei controlli per evitare le infiltrazioni del clan dei Casalesi ha funzionato bene. "Credo - ha aggiunto - che sia stata una barriera fino ad oggi invalicabile ed insormontabile ai tentativi di tutti quelli che volevano portare il malaffare in un territorio cosi' dilaniato e lacerato dalla traedia del 6 aprile. E' stato un meccanismo - ha proseguito- molto importante messo in piedi dalla prefettura de L'Aquila con tutte le forze dell'ordine, la magistratura e i magistrati della direzione distrettuale antimafia, voluto dal ministro dell'interno subito dopo il terremoto e controllato anche dalla commissione nazionale antimafia quando e' venuta a L'Aquila alcuni mesi fa". Per Bertolaso "si sta dimostrando che sono stati quegli interventi e quelle misure efficaci per evitare che i malintenzionati entrassero nel business della ricostruzione. Almeno fino ad oggi le cose - ha concluso- sono andate sicuramente molto bene".

Sull'emergenza aquilana ha poi aggiunto:

"A L'Aquila l'emergenza di protezione civile e' sicuramente passata, si e' conclusa nel momento in cui di fatto dalla costa gli aquilani sono tornati verso casa, anche se magari non tutti saranno ancora in casa, ma soluzioni erano state garantite per tutti. Oggi a L'Aquila c'e' un'emergenza di altro genere, di carattere sociale, c'e' un'emergenza di carattere organizzativo, un'emergenza di carattere economico che devono essere risolte dalle autorità' che a livello locale hanno le responsabilità di intervenire sapendo che lo Stato, e sono sicuro anche il Governo, non li ha lasciati e non li lascerà' mai da soli".

Bacchettata poi agli insofferenti albergatori che hanno fatto affari ospitando i terremotati.

"Chi lamenta di non essere stato pagato sa benissimo che tutte le fatture nel contesto dei controlli vengono vagliate da una unita' speciale della Guardia di finanza. Solo dopo che la Guardia di finanza ha verificato la correttezza delle fatture emesse dagli albergatori noi siamo autorizzati a pagare. Questa e' una delle ragioni principali per cui qualcuno non e' stato ancora pagato". Bertolaso ha comunque fatto notare che "oggi gli alberghi di Montesilvano sono pieni ma sono pieni fortunatamente di turisti e non piu' di sfollati, che sono tornati quasi tutti a casa".

Infine un commento più generale sul ruolo della Protezione civile: "La Protezione civile non e' certo Guido Bertolaso, non e' solamente questa maglietta blu. Quando gli italiani vedono un vigile urbano che dirige il traffico, un ragazzo e una ragazza della Croce Rossa o della Misericordia o delle pubbliche assistenze che soccorrono una persona anziana che si e' sentita male, quando vedono passare un'ambulanza o un vigile del fuoco che interviene, un carabiniere, un poliziotto, un finanziere, un forestale, insomma quando vede tutte le varie componenti del sistema di protezione civile che lavorano non si rende conto che in quel momento c'e' la Protezione civile all'opera. Noi - ha spiegato - siamo solamente il collante di un sistema nazionale nel quale lavorano centinaia e migliaia di persone in silenzio, spesso mal pagate alle quali nessuno dice grazie. E spero che invece gli italiani ne siano consapevoli". (fonte AGI)

NON SI E' FATTA ATTENDERE LA RELICA DEL SINDACO MASSIMO CIALENTE SULLA NECESSITA' DI LEGGE SPECIALE PER LA RICOSTRUZIONE

Il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente torna sulla necessita' di una legge speciale per la ricostruzione della citta'. "La ricostruzione dell'Aquila - ha dichiarato il sindaco - necessita assolutamente di una legge organica, in analogia con quanto avvenuto nel Paese a seguito di altre catastrofi naturali, anche meno gravi della nostra. La mancanza di una legge ad hoc sta provocando infatti rallentamenti insostenibili che e' ormai stucchevole ricondurre ad una presunta carenza di idee e di iniziative da parte degli enti locali, ormai stufi di questa tiritera. Basti pensare - spiega Cialente - al ritardo di oltre tre mesi per ottenere la firma di un'ordinanza da noi proposta per le linee guida relative alle abitazioni crollate o gravemente danneggiate dal sisma, quelle cosiddette in categoria E, o al problema, ormai drammatico e ancora irrisolto, riguardo le modalita' di finanziamento per la ricostruzione di edifici che richiederebbero somme superiori al milione di euro. Il fatto che ancora non si faccia chiarezza per capire se trattasi di indennizzi o contributi, che richiederebbero pertanto gare pubbliche, sta impedendo a centinaia e centinaia di aquilani, compresi quelli con unita' immobiliari comprese nelle 6 aree del centro storico riperimetrate e gia' oggetto di un primo avviso pubblico, di presentare progetti, peraltro gia' predisposti nei mesi scorsi. Cosa questa gravissima.
   A tal proposito - conclude Cialente - ricordo e sottolineo che, proprio ieri, ho dovuto rinviare al 15 settembre il termine per la presentazione dei progetti riferiti alle 6 aree succitate, che inizialmente era previsto scadesse al 30 luglio. Sto chiedendo pertanto a tutti i segretari nazionali dei partiti di presentare una legge organica che assicuri e disciplini il processo di ricostruzione e che dia certezza sui finanziamenti".(AGI)

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