Biblioteca provinciale, migliaia di libri ancora fra le macerie

27 Ottobre 2009   15:58  

Il centro storico dell'Aquila è stato in questi mesi gradualmente svuotato da tutti i beni di valore che in esso erano contenuti, stessa cosa è avvenuta per molti centri storici delle frazioni e degli altri comuni copliti dal sisma, dai quali sono state portate via opere d'arte, statue e testimonianze storiche di pregio, fortunatamente illese dal sisma e messe così in salvo da eventuali nuovi crolli.

Due esempi per tutti, quello più mediatico della madonnina di Onna, ritrovata intatta fra le macerie della chiesa del piccolo centro raso al suolo il sei aprile e poi esposta a Coppito nel museo allestito per il G8, ed il recupero, reso possibile grazie anche al coraggio dei dipendenti, di tutti i documenti contenuti nell'Archivio di Stato, che aveva sede al piano terra del palazzo della Prefettura.

Sorte meno fortunata per le migliaia di volumi, fra i quali anche dei manoscritti di inestimabile valore storico, custoditi nella Biblioteca provinciale di piazza Palazzo. Ad oggi ancora tutti al suo interno.
L'edificio, inserito nella lista dei 45 monumenti da restaurare con urgenza stilata dal Ministero dei Beni culturali, è stato seriamente danneggiato, basti pensare che in un'ala dello stesso edificio aveva sede il Convitto, dove sono morti tre ragazzi.
Per il palazzo, di proprietà della Provincia dell'Aquila, la cui parte originaria risale alla metà del Duecento e nato come complesso monastico, si prevede ci vorranno 8 anni per il recupero. La scheda di valutazione e censimento danni del Ministero stima inoltre che saranno necessari 25milioni di euro.
Le volte risultano danneggiate con lesioni di gravi entità, che incombono sulle grandi librerie ancora piene di libri. Alcuni studenti che si trovavano nella biblioteca il 30 marzo, data della scossa di magnitudo 4 che portò gran spavento in città, raccontano che già allora si ebbero leggeri distaccamenti dagli affreschi del soffitto. Questo a dimostrazione della loro fragilità.
Molti storici dell'Aquila, ai quali ci sentiamo di unirci, si domandano se non sia il caso di svuotare al più presto l'intera Biblioteca per salvaguardare il patrimonio librario, trasferendolo in luogo non solo sicuro ma nel quale possa essere consultato di qui agli anni avvenire fin quando l'edificio non tornerà pienamente agibile.

“La facciata principale presenta l'attivazione di un meccanismo di ribaltamento della facciata prossimo alla perdita del bene che necessita di un'immediata messa in sicurezza”, si legge nella scheda del Mibac.
Come dimostrano le immagini girate qualche giorno fa, la Biblioteca ha persino le finestre aperte, e si presume lo siano da sette mesi! A danno dei volumi in essa contenuti quindi anche le condizioni atmosferiche e gli uccelli che indisturbati possono entrarvi e uscirne.

(MS)

 


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore