Bimba dimenticata in auto: Le fasi per l'accertamento del decesso

21 Maggio 2011   18:36  

Sono scrupolose e delineate dalla legge sui trapianti le fasi dell'accertamento della morte cerebrale di una persona prima di procedere all'eventuale prelievo degli organi. A ricordarlo è il direttore del centro nazionale trapianti Alessandro Nanni Costa secondo il quale la normativa prevede i casi in cui servono accertamenti ulteriori. Così come dovrebbe accadere per la piccola Elena, la bimba dimenticata dal padre in auto e finita in coma, nel momento in cui fosse dichiarata la morte cerebrale e la famiglia acconsentisse al prelievo di organi. In alcune condizioni, spiega il direttore del Cnt, se la persona è stata curata con particolari sedativi (chiamati barbiturici) che potrebbero 'mascherare' l'attività cerebrale, la legge prevede che oltre alle consuete metodologie venga attuato anche il cosiddetto controllo del flusso cerebrale. Se l'accertamento è negativo, cioé si dimostra che non c'é segnale di mascheramento degli effetti del farmaco, da quel momento possono scattare le 6 ore di osservazione. In questo periodo una commissione di medici (la legge non vuole che sia una singola persona) effettua accertamenti strumentali: tre elettroencefalogrammi per osservare l'assenza di attività elettrica del cervello; solo al termine delle 6 ore ci sarà la dichiarazione di morte cerebrale. La richiesta del consenso al prelievo degli organi, o meglio la non opposizione da parte dei familiari, può dunque essere effettuata solo quando la morte cerebrale è accertata e dichiarata.


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