Il Comune ordina il rilascio dell’area demaniale dopo accertamenti su una società di comodo, denunciando degrado, irregolarità e rischio pubblico
Un’operazione della componente aeronavale della Guardia di Finanza, in collaborazione con il Comune e la Capitaneria di Porto, ha portato alla revoca della concessione demaniale di uno storico stabilimento balneare sul lungomare di Pescara. Le verifiche hanno messo in luce che la ditta concessionaria era essenzialmente inattiva dal punto di vista fiscale, senza dipendenti e in perdurante perdita: una condizione che le autorità hanno definito tipica di una società di comodo.
La struttura risulta in evidente stato di abbandono e degrado, con rischi potenziali per la sicurezza pubblica. A seguito delle segnalazioni delle Fiamme Gialle, il Comune ha attivato la procedura di decadenza della concessione e notificato al concessionario l’obbligo di ripristinare lo stato originario dei luoghi, restituendo manufatti e area di 1.063 metri quadrati.
La revoca si inserisce in un più vasto piano di controllo del patrimonio demaniale costiero, con l’intento di riprendere la disponibilità pubblica di spazi degradati e garantirne una gestione trasparente e funzionale. Alcune fonti segnalano che, parallelamente all’atto amministrativo, siano in corso accertamenti su possibili implicazioni penali, tra cui la bancarotta e responsabilità gestionali.
In precedenti casi simili, il TAR ha confermato la legittimità di provvedimenti analoghi quando emerge un evidente interesse pubblico sopravvenuto. La revoca di concessioni demaniali, infatti, è strumento riconosciuto per la tutela del demanio, a condizione che sia adeguatamente motivata e proporzionata.
Nei prossimi giorni si attendono i materiali tecnici e gli atti amministrativi completi: il concessionario potrà presentare memorie difensive, ma il percorso appare avviato verso una nuova concessione, o una riqualificazione della zona, più rispettosa del bene comune e del decoro urbano.