Borsacchio, D'Alessandro (Idv): "Rabbuffo rappresenta più il cemento che i cittadini"

09 Maggio 2012   13:02  

Il Consiglio regionale, dopo un acceso e lungo dibattito condito di aspre polemiche, ha approvato la nuova riperimetrazione della riserva del Borsacchio a Roseto degli Abruzzi.

"Un provvedimento condiviso da una maggioranza insolitamente compatta, che per distruggere la riserva del Borsacchio, perche' di questo si tratta, ha riservato tanta forza quanta non ne aveva mai dedicata ai problemi del lavoro, dello sviluppo, della sanita' e del sociale". E' quanto dichiara il vice Capogruppo regionale dell'IdV, Cesare D'Alessandro.

"La maggioranza di centrodestra - aggiunge - consente a pochi di fare i propri interessi, mentre molti, tanti, tantissimi cittadini, le giovani generazioni, perderanno una delle oasi faunistiche piu' belle del Mediterraneo. Tutto cio' - rileva Cesare D'Alessandro - lo dobbiamo non solo a Rabbuffo, che in Consiglio regionale rappresenta piu' il cemento che i cittadini; lo dobbiamo soprattutto a Chiodi, il quale scientemente, contro l'interesse di tutti gli abruzzesi, ha portato avanti una battaglia durata undici ore, per affermare che le riserve naturali, nella nostra regione, si possono tranquillamente togliere, dopo che ben cinque leggi ne avevano garantito l'istituzione e l'esistenza.

Da questa battaglia - prosegue il consigliere Idv - non escono sconfitti gli ambientalisti ne' i cittadini che avevano voluto e difeso il Borsacchio; escono sconfitti la buona politica e soprattutto le forze della destra, che nel nostro Paese, nella nostra Regione, vivono un rigurgito da anni '90, quando impegnarono tutta le proprie forze per impedire la creazione dei Parchi nazionali del Gran Sasso - Laga e della Maiella. Dopo aver messo mano al Borsacchio - addirittura il Capogruppo del Pdl, Venturoni, avrebbe voluto cancellarlo del tutto, avendo presentato a tale scopo una proposta di legge -nessuna riserva, oasi o parco regionale, e' piu' al sicuro dagli interventi devastanti che possono intervenire su pressione di lobbyes chiaramente individuabili, i cui interessi mai collimano con quelli generali. Ma noi non ci arrendiamo, ricorreremo in tutte le sedi, dal Collegio per le Garanzie Statutarie sino alla Corte Costituzionale, se ci sara' possibile, per impedire quello che consideriamo un vero scempio ambientale - conclude Cesare D'Alessandro - consumato ai danni delle generazioni piu' giovani e di tutti coloro che credono in un rapporto tra cittadino e territorio basato sul rispetto e sulla tutela di quanto la natura ci ha donato". 


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