Aveva definito buffoni gli avversari politici, intesi anche come gli elettori che non lo avevano votato.
Così ha voluto iniziare il suo secondo mandato Maurizio Brucchi, un mandato che parte da una sonora sconfitta personale con oltre 3000 voti in meno del primo turno ed una vittoria per soli 804 voti contro il candidato del PD Manola Di Pasquale che rischiando di vincere ha spaventato anche i suoi colleghi di partito.
Una storia strana quella delle elezioni comunali a Teramo fatta di riconferme ed esclusi eccellenti che non parte sotto una buona stella o una tranquillità d'animo che chi deve amministrare TUTTI i cittadini teramani dovrebbe avere.
Brucchi non è il solo primo cittadino a farsi travolgere dalle emozioni da scrutinio del secondo mandato, anche Biagio Tempesta, per due volte sindaco dell'Aquila, al suo secondo mandato per prima cosa disse che tutti i giornalisti erano dei "buffoni", per poi scusarsene.
Stesso stile il nostro Brucchi che dopo una bella dormita, ed infinite polemiche sui social, invia una nota di scuse neanche troppo sentita in pasto alla stampa.
LA NOTA DEL RICONFERMATO SINDACO DI TERAMO MAURIZIO BRUCCHI:
"Desidero ringraziare tutti i cittadini teramani che ieri si sono recati alle urne per il turno di ballottaggio. E' stata cosi' scritta una significativa pagina di democrazia, con la quale si e' riconfermato il principio della sovranita' popolare che sostanzia tutte le attivita' delle istituzioni". E' quanto scrive in una nota il riconfermato sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi (FI) "Ringrazio contestualmente gli elettori che hanno voluto confermarmi nella carica di sindaco, che ora andro' ad esplicare nella rinnovata consapevolezza del compito a me assegnato. Abbiamo dato vita ad una campagna elettorale basata sui temi da proporre agli elettori, comunque difficile, ma condotta con equilibrio e rispetto degli avversari - osserva Brucchi - come non sempre e' avvenuto da parte di altri; e se nella serata di ieri sono emerse alcune frasi fuori dalle righe, credo cio' possa essere compreso nel clima di euforia e tensione in cui sono state pronunciate", conclude Brucchi.
