Scrive il Comitato cittadino per la difesa della scuola pubblica, e pubblichiamo a scanzo di equivoci: "Questa mattina una rappresentanza del Comitato cittadino per la difesa della Scuola Pubblica si è recato in Comune a Chieti per presenziare alla riunione del Consiglio Comunale, convinta che il primo punto all'ordine del giorno fosse quello inerente il "problema scuola", in quanto tale discussione era stata rinviata dalla seduta precedente, sospesa per mancanza di numero legale.
Era accaduto, infatti, che al momento di discutere di tale argomento la minoranza aveva lasciato l'aula ed i consiglieri di maggioranza, non ritenendo opportuno discutere in loro assenza, avevano lasciato cadere il numero legale.Durante la riunione dei Capigruppo per la formazione dell'o.d.g. del Consiglio odierno era stato assicurato verbalmente alla consigliera Giancaterino, che l'argomento sarebbe stato ripreso nella successiva riunione come primo punto all'o.d.g.
Malgrado la presenza massiccia in aula dei rappresentanti del Comitato, intervenuti appositamente, il VicePresidente ed i Consiglieri hanno deciso di non trattare l'argomento in quanto non ufficialmente nell'o.d.g. per un disguido tecnico: durante la riunione dei Capigruppo non era stato votato l'inserimento nell'o.d.g. che per regolamento non avviene automaticamente.
La consigliera Giancaterino ha abbandonato la seduta in segno di protesta per quanto accaduto, seguita dal Comitato, amareggiato per la mancanza di interesse verso i rischi a cui sta andando incontro l'istruzione pubblica in Italia e la scarsa consapevolezza dei problemi che gli Enti Locali dovranno affrontare in seguito alla legge Gelmini.
Gli sforzi continui di informazione della cittadinanza (sito web:http://ioscuola.wordpress.com , volantinaggio, articolo sui quotidiani), non riescono ad oltrepassare il muro dell'indifferenza dimostrato dalle televisioni locali.Abbiamo sempre inviato i nostri comunicati anche alle TV, in alcune occasioni gli operatori hanno anche ripreso i nostri interventi in manifestazioni pubbliche, ma non li hanno mai trasmessi (sul nostro sito ci sono le immagini).
Siamo forse sottoposti a qualche tipo di censura?"
