Bussi, giovane in manette per stalking

21 Aprile 2012   10:35  

Nella mattina odierna, i carabinieri del Comando Stazione di Bussi, retto dal maresciallo Francesco Macchia, hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari nr 2204/12 R.GIP, emessa dal GIP dott. Gianluca Sarandrea, in servizio presso il Tribunale di Pescara, su richiesta del P.M. dott. Annarita Mantini, nei confronti di Giancarmine Di Ciccio, nato a Popoli (PE), il 28.10.1976, residente a Bussi sul Tirino, con pregiudizi di polizia specifici.

Il giovane, dopo una breve relazione sentimentale (durata circa dieci giorni) con la denunciante, nel periodo compreso tra i mesi di dicembre 2011 ed aprile 2012, sia in orario notturno che mattutino,  attraverso l’utilizzo delle proprie utenze cellulari, effettuava numerose chiamate senza risposta verso l’utenza in uso alla vittima ed a fronte del diniego alla risposta della medesima, inoltrava un consistente numero di SMS, dal contenuto minaccioso e denigratorio, asserendo di riferire pubblicamente i problemi famigliari e di salute della medesima.

Il denunciato, inoltre, durante lo stesso periodo, controllava gli spostamenti e le azioni quotidiane della ragazza aquilana, stazionando presso la sua abitazione di residenza e presso un locale della zona di Popoli ove ella presta un’attività lavorativa per cooperare al sostentamento famigliare. 

Lo “stalker” le indirizzava inoltre numerosi biglietti, apparentemente di provenienza anonima, che apponeva sull’autovettura in uso alla medesima ovvero sul portone della porta d’ingresso della sua abitazione, documenti nei quali dava conto dei controlli della vita privata della ragazza e quindi della propria presenza in prossimità dei luoghi di ordinaria frequentazione della stessa.Il medesimo, in orario notturno, durante lo stesso arco temporale, dopo la chiusura del locale, ove la ragazza lavora, durante il tragitto tortuoso di circa 30 km, che la vittima percorre, a bordo della propria autovettura, per raggiungere l’abitazione di residenza, conducendo il proprio autoveicolo, la costringeva, in diverse circostanze, ad interrompere il proprio percorso di marcia, accostando il mezzo della medesima in modo pericoloso e con finalità di condurla fuori dalla carreggiata stradale; analogamente, a bordo del predetto mezzo, tentava d’invadere la corsia di marcia occupata dalla denunciante e ciò faceva immettendosi all’improvviso, da una strada laterale, sulla corsia di marcia occupata dalla stessa e costringendola ad una manovra di salvamento mediante invasione dell’opposta carreggiata.

Durante i periodici pedinamenti il Di Ciccio, durante i quali tempestava la ragazza di telefonate, interrompeva l’azione criminosa, dandosi alla fuga, quando notava che la vittima con altro cellulare contattava, verosimilmente, i Carabinieri.In altra circostanza l’arrestato chiamava a mezzo telefono la vittima e connotandosi quale un militare appartenente ad un Comando Stazione cc della Compagnia di Popoli, avviando un colloquio nel quale dava conto di conoscere il Di Ciccio quale persona per bene e tranquilla, per indurla a ritirare la denuncia, attribuiva a sé una falsa qualità ed un falso stato pubblicistico di appartenente al Comando dei Carabinieri.

Malgrado l’ammonimento del Comando Stazione di Popoli, Luogotenente Frasca, a non compiere più azioni persecutori nei confronti della vittima, l’imputato aveva interrotto solo per qualche giorno tale condotta riprendendo ad inviarle SMS nei primi giorni del mese di gennaio 2012 con i quali era tornato a chiederle di riprendere la loro relazione ed al rifiuto ricevuto, aveva ripreso ad inviarle numerosi SMS e ad effettuare sull’utenza della stessa squilli anonimi.Il 17.02.2012 la ragazza si presentava di nuovo innanzi ai carabinieri segnalando il peggioramento della proprio stato ansioso ed il timore per la propria incolumità fisica per le condotte del Di Ciccio il quale oltre ad aver continuato ad inviarle suoi telefonini numerosi SMS e telefonate, aveva iniziato a pedinarla con insistenza, sorvegliandola anche quando era a casa.La denunciante, nel periodo tra il 03 febbraio ed il 10 febbraio 2012 (periodo in cui la vittima non si era recata al posto di lavoro sia a causa delle abbondanti nevicate che avevano reso impraticabili le strade e sia in quanto influenzata), aveva rinvenuto sul parabrezza della propria macchina, un biglietto offensivo scritto a stampatello, riconducibile al denunciato: Ciao spaccalegna, che fine ai fatto? Perché non mi rispondi mai al telefono.

Successivi SMS dal contenuto denigratorio ed offensivo della reputazione della ragazza e del padre convivente, nonché dello stato di salute del fratello convivente. Il Di Ciccio con altri SMS e telefonate minacciava la ragazza che l’avrebbe lasciata in pace solo se avesse rinunciato al posto di lavoro.I carabinieri della Compagnia di Popoli prima dell’emissione della misura cautelare hanno provveduto al sequestro dei due cellulari in uso al denunciato, nonchè ad effettuare servizi di osservazione, controllo e pedinamento per acclarare i continui inseguimenti posti in essere dallo stalker e, vista la pervicacia della condotta da parte del medesimo, in alcune circostanze, hanno pedinato l’autovettura della ragazza fino all’abitazione della medesima, per evitare che il giovane persecutore sbucasse all’improvviso da una strada laterale del percorso, con serio rischio per l’incolumità fisica della vittima.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore