Bussi, le ragioni della Montedison

17 Maggio 2010   15:12  

Entra nel vivo la fase dibattimentale dell'udienza preliminare dell'inchiesta per la discarica dei veleni di Bussi. Questa mattina le requisitorie della difesa tra cui quella della Montedison una dei principali imputati.

Sulla base della relazione del perito di parte il professor Pietro Bruno Celico della Federico II di Napoli, l'avvocato Marco De Luca ha parlato soprattutto di necessità di riequilibrio delle indagini a partire dai dati tecnici forniti dall'accusa, incompleti e scarsamente obiettivi. Da qui evidenziata, come ha tenuto a precisare lo stesso Celico, la mancanza di una relazione idrogeologica sull'andamento della falda acquifera, fondamentale per determinare come e da chi sia stata effettivamente inquinata, così come - ha inoltre evidenziato De Luca - in un processo in cui si parla di avvelenamento appare paradossale constatare l'assenza di una perizia tossicologica. Un altro aspetto sul quale la difesa punta molto, le origini dell'inquinamento, secondo l'accusa proveniente dalla discarica, ma se fosse così, puntualizza la difesa e spiega lo stesso Celico nella sua relazione, si dovrebbe trattare di un processo lento e progressivo, mentre tra i dati presentati si registrano inspiegabili picchi in alcuni periodi. Il Gup Luca De Ninis ha già fissato le prossime tre udienze con la speranza di poter dar via al processo vero e proprio entro la fine dell'estate. Si torna in aula il 16 giugno per le relazioni delle parti civili, altre due udienze poi il 28 ed il 30 giugno. 


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