C.A.S.E. criteri per agevolare l'accesso di chi è rimasto fuori

Cialente: misure etiche per dare alloggio a tutti

26 Febbraio 2010   17:07  

Ci stiamo adoperando perché tutti possano avere una sistemazione digitosa”. Con queste parole il Sindaco Massimo Cialente accompagna il documento emanato dalla struttura per la gestione dell'emergnza (SGE).

Nel documento, reperibile nel sito del commissario per la ricostruzione, viene rimarcato che tutti coloro che, pur percependo contributo per autonoma sitemazione, o avendo case dichiarate agibili, o avendo avuto le chiavi dell’alloggio del progetto C.A.S.E. assegnato, continuino a godere dell’ospitalità di strutture alberghiere o convenzionate, devono lasciare dette strutture entro 48 h dalla notifica del relativo provvedimento, a meno che non intendano provvedere direttamente al pagamento dell’alloggio.

“Non c'è nessun intento persecutorio o peggio ancora repressivo in questi criteri – ha dichiarato il vice commissario vicario pere la ricostruzione, Cialente – i criteri, al contrario, vanno nella stessa direzione di quelli adottati precedentemente e sono dunque finalizzati ad assicurare case e benefici a chi ne ha effettivamente diritto e che, in alcune situazioni non perfettamente regolari, potrebbe trovarsi ingiustamente privato di tale diritto.”

Tra i punti più rilevatni del documento quello relativo alle ipotesi di cambi si specifica che cambi, sostituzioni, diverse localizzazioni, potranno essere chieste dai nuclei assegnatari solo dopo essere entrati in C.A.S.E. Eventuali indicazioni formulate dalla Commissione sanitaria speciale su queste problematiche, saranno prese in considerazione compatibilmente con la disponibilità di alloggi e senza ledere i diritti degli altri nuclei già assegnatari.

Per i casi di rinuncia di uno o più componenti del nucleo (anche a seguito di matrimonio), deve essere individuato un nuovo alloggio di pezzatura adeguata ai componenti rimasti; e nel caso in cui nella casa resti un unica persona dopo le rinunce di tutti gli altri componenti il nucleo assegnatario, il single rimasto dovrà necessariamente uscire e sarà riconsiderato con gli altri single per assegnazione di nuovo alloggio. Se il single esce spontaneamente dall’alloggio, senza necessità di revoca da parte dell’Amministrazione, avrà diritto di priorità rispetto agli altri single positivi per assegnazione. Il termine per lasciare l’alloggio è fissato in 5 giorni.

Non è consentito, sempre secondo il documento, l'inserimento di nuovi soggetti nel nucleo familiare o di coabitazione se non nei seguenti casi di nascite, matrimoni, inserimento di single censito, sostituzione di badante censita, sostituzione di un componente con altra persona già positiva per l'assegnazione di un alloggio.

A conslusione il testo a firma del Sindaco Cialente ricorda che le Forze dell’Ordine e la Polizia Municipale di L’Aquila effettuano periodici controlli, sulla base di un programma definito dalla S.G.E., per verificare l’effettiva occupazione delle case assegnate da parte di tutti i componenti dei nuclei familiari o di aggregazione che hanno sottoscritto il contratto di comodato. L’eventuale accertamento di una presenza parziale di componenti del nucleo assegnatario, senza adeguata motivazione preventivamente comunicata, comporta la verifica delle condizioni per la conferma o per la modifica della tipologia dell’alloggio assegnato. Alla notifica di revoca dell’assegnazione si provvede senza necessità di notifica dell’avviso di avvio del procedimento. Nel caso in cui venga accertato il non utilizzo dell’appartamento, oppure l’assegnazione avvenuta senza titolo, il termine per lasciarlo libero da persone e cose da parte dell’assegnatario e del suo nucleo familiare o di coabitazione è fissato in giorni 5 dalla notifica della revoca.

“Queste misure, ha sottolineato Cialente, sono un fatto etico che ha l’obiettivo di assicurare una situazione stabile a tutti, compresi i nuclei monofamiliari che hanno fatto richiesta di un alloggio antisismico e che hanno i requisiti. Di tali concittadini comprendo perfettamente i disagi, e sto lavorando per risolverli, ma la loro situazione è vincolata a quanto disposto dalla prima ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri e dai successivi provvedimenti”. 

 


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