CGIL L'Aquila: un ministro chiede di violare la legge

19 Ottobre 2012   13:58  

La prima cosa da chiedersi è se la Fornero può restare al suo posto. Ce lo chiediamo non per spirito polemico ma per un motivo molto preciso: come fa un ministro della Repubblica ad occupare quel ruolo se è il primo a chiedere di violare una legge?
Ci riferiamo ovviamente alla vicenda della restituzione delle tasse e dei contributi, in particolare alla risposta che il ministro Fornero ha dato in Parlamento alla richiesta di spiegazioni dell’onorevole Lolli.
Una risposta incredibile da parte di un ministro della Repubblica, che non solo dice di essere d’accordo a violare una legge che non va interpretata ma soltanto rispettata, ma aggiunge di essere stata parte attiva nella decisione presa dall’Inps e dall’Inail, una vera chiamata in corresponsabilità.
Che da parte della Cgil il giudizio sul ministro Fornero sia critico e molto negativo è cosa già nota (con le sue decisioni d’altra parte si qualifica come il ministro del non lavoro), mai però ci saremmo aspettati una scelta così mirata e diretta verso un territorio terremotato i cui cittadini sono alle prese con i problemi che conosciamo, le cui aziende rischiano la chiusura ed i cui lavoratori saranno chiamati a restituire la parte dei contributi che pensavano di non dover pagare. Un vero e proprio salasso.
Se parliamo di una scelta mirata e diretta verso un territorio è per un paio di motivi.
Il ministro innanzitutto afferma che per l’Unione Europea si tratterebbe di un aiuto di stato e dice che la Ue potrebbe rivalersi (quindi pagare sarebbe un favore) e tuttavia l’Unione Europea per il momento ha chiesto soltanto informazioni e non ha attivato una procedura d’infrazione alla quale anche il governo italiano - come farebbe qualsiasi altro governo normale eletto dai cittadini - dovrebbe opporsi in ogni modo.
Ma è il secondo motivo quello che fa indignare di più.
L’Unione Europea chiede chiarimenti sulle agevolazioni riconosciute a vari territori colpiti dai terremoti negli ultimi decenni (l’Abruzzo ma anche l’Umbria, le Marche e il Molise) ma la ministra chiede indietro i soldi soltanto ai cittadini e alle aziende abruzzesi.
La Cgil da parte sua non si metterà a piangere, come ha fatto in una conferenza stampa la ministra Fornero, ma si batterà con energia perché questo scandalo e questa ingiustizia non avvengano, dando il proprio apporto alle iniziative che le istituzioni locali e le forze sociali decideranno di mettere in campo. Restiamo anche in attesa di sapere cosa intendono fare il presidente Chiodi e la giunta regionale.

 


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