Calascio,cenni storici e turistici

02 Luglio 2012   13:47  

Calascio, A Km. 32 dall’Aquila, tra due strade parallele, la provinciale che unisce la S.S. 17 a Castel del Monte e l’altra che porta alla frazione di Rocca Calascio. Calascio sorge a 1210 m. s.l.m. a ridosso del monte la Serra.
Nell’816, in un privilegio di Ludovico I, Calascio viene citato tra i possedimenti dei monaci Volturnensi.
Nel 1463 fu feudo dei Piccolomini e in seguito appartenne ai Medici.
Il borgo presenta una struttura urbana di grande interesse: le mura delle case, quasi sempre in pietra, e bene squadrate, la cura nei riferimenti architettonici rivelano un tenore di vita e un livello culturale notevole per le epoche passate.
In ogni piazza possiamo notare case signorili e chiese; ai margini dell’abitato i conventi e gli oratori.
Tra le emergenze di interesse turistico ricordiamo la chiesa parrocchiale dedicata a S. Nicola, arricchita da statue in terracotta del ‘600, da un confessionale e da una fonte battesimale del ‘700.
La devozione delle ricche famiglie vi eresse sei cappelle, una più splendida dell’altra.
La chiesa di S. Francesco ha una bella terracotta del ‘700 che raffigura una Madonna con Bambino, una tela di Giulio Cesare Bedeschini, un ciborio e un candelabro di legno intagliato del ‘600.
La più antica è la chiesa di S. Leonardo, sulla strada che conduce a Castel del Monte, recante una iscrizione in cui si legge la data 1263.
Nel 1645 fu edificata la chiesa di S. Antonio Abate . A metà strada tra il paese e il castello è la chiesa della Madonna della Pietà, costruita nel 1451.
Si possono ammirare edifici nobiliari che presentano loggiati e notevoli elementi di decoro.
In lontananza, su un’altura, dominante tutta la valle circostante, in un raggio che abbraccia la valle del Tirino e l’altopiano di Navelli, svetta la suggestiva Rocca Calascio.
Risale al sec. XIII; all’inizio era una torre isolata costruita con pietre già squadrate, probabilmente prelevate da qualche fortificazione romana della zona. Già utilizzata come torre di avvistamento, in epoca rinascimentale fu fortificata con una cerchia muraria in ciottolame, interrotta da torrioni circolari, ad uso esclusivamente militare.
Accanto è situato il borgo, che compone con la rocca un unico armonioso organismo fortificato.
Il tipo di abitazione ricorrente è la casa a torre. Nel sec. XIV Rocca Calascio divenne possedimento di Leonello Acclozamora. Nel sec. XV venne concesso da Re Ferdinando in feudo ad Antonio Piccolomini.
È da questo periodo che inizia il lento declino del borgo e la coeva creazione del nucleo di Calascio .
Poco distante dalla rocca, è la chiesa di Santa Maria della Pietà, a pianta ottagonale; eretta tra la fine del secolo XVI e l’inizio del XVII dalla popolazione di Calascio e Santo Stefano.
Secondo la leggenda sul luogo dove fu sconfitta una banda di taglieggiatori. All’interno un dipinto che rappresenta la Vergine miracolosa ed un’antica scultura di S. Michele armato, scolpito in pietra locale da un artista pastore, autore probabilmente anche di un agnello incastonato sul muro esterno.
Nonostante la rovina causata dal passare del tempo e dall’abbandono l’insediamento abitativo mantiene i caratteri originali.
In questi ultimi anni la Rocca ha prestato le scene a riprese cinematografiche come “Lady Hawke” e “La piovra”.


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