Calcio Scommesse, intervento effettato per evitare fughe. Gli indagati puntavano anche la serie B

19 Maggio 2015   15:14  

 "Le indagini hanno permesso di ricostruire i profili di soggetti che riteniamo pericolosi e spregiudicati nelle loro attivita' di combine e di interferenza anche con campionati di categoria superiore.

Un'attivita' di carattere sistematico messa in campo da un'organizzazione capillare che investiva soggetti in diverse societa' pronte a svendere la propria capacita' sportiva.

La pericolosita' della condotta estorsiva ci ha convinti ad intervenire, dopo l'ordinanza di custodia cautelare emessa per Jannazzo, per evitare ogni pericolo di fuga".

Lo ha detto il Procuratore aggiunto di Catanzaro Giovanni Bombardieri nell'illustrare alcuni dettagli legali all'operazione "Dirty Soccer" che ha visto 70 indagati e 50 fermi per il fenomeno di calcioscommesse nei campionati di Lega Pro e Lnd.

Sono state eseguite, inoltre, 27 perquisizioni domiciliari a carico di ulteriori indagati, perquisizioni nelle sedi delle societa' del Sambiase Calcio e della Vigor Lamezia.

Ad alcuni indagati sono contestati anche i reati di sequestro di persona ed estorsione a seguito di contrasti interni legati ai rapporti di credito-debito tra i diversi gruppi di finanziatori e scommettitori. In tale ambito e' stata contestata anche la detenzione di armi. 

"Tra gli indagati, Massimiliano Carluccio socio occulto del Pro Patria - ha commentato Bombardieri - era persino disponibile a vendere i risultati della propria squadra.

Alcuni siparietti vedono, in una partita finita con il risultato sperato della sconfitta, dei soggetti che gioiscono e sorridono con l'allenatore che scaricava la responsabilita' del risultato finale sui pochi che avevano giocato lealmente".

"Si tratta di una particolare dedizione - aggiunge la procura - che travalicava i confini nazionali, come nel caso di Fabio Di Lauro, ex calciatore e imprenditore, che invitava la mamma a prelevare tutta la somma che aveva sul proprio conto per investire nelle scommesse.

Riguardo al Neapolis, le indagini hanno permesso di accertare la volonta' del presidente Moxedano di arrivare alla promozione tramite l'alterazione dei risultati e il collegamento di societa', come L'Aquila e Pro Patria, con soggetti di origine serba che finanziavano l'attivita' di combine.

Lo scambio di informazioni con i finanziatori esteri consentiva, inoltre, alle organizzazioni criminali di ricevere precise indicazioni anche sui risultati legati ad altri eventi sportivi che si svolgevano in Cina, oppure a gare internazionali di tennis e basket"

"Ci sono quattro partire di livello superiore (Serie B, ndr) su cui e' stata avviata nel corso delle indagini una forte valutazione perche' sono state registrate scommesse non congrue rispetto al tipo di partita. Non abbiamo, pero', trovato conferme che il tentativo di combine abbia avuto successo".

 Gli inquirenti hanno evidenziato che mentre per intervenire su una partita di Lega Pro o Serie D potevano bastare 50mila euro, per le gare di Serie B si arrivava fino a 150mila euro, e proprio questo investimento elevato avrebbe fatto saltare spesso la combine.

Nelle interecettazioni sono stati fatti riferimenti anche a partite della Coppa Italia.


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