Calcioscommesse: Erodiani in attesa di un nuovo interrogatorio

10 Giugno 2011   08:49  

I pm di Cremona torneranno a interrogare Massimo Erodiani, il pescarese titolare di agenzie di scommesse arrestato nell'ambito dell'inchiesta sulle partite truccate e l'ex bomber azzurro Signori. E mentre spuntano nuove foto Ansa che attestano la presenza a bordo campo di Antonio Lo Russo, il figlio di Salvatore, 'boss' dell'omonimo clan camorristico, la Uefa annuncia linea dura.

Dopo il deciso intervento del presidente Platini dalle pagine del quotidiano francese 'Liberation', il segretario generale dell'Uefa Gianni Infantino ha infatti ribadito la ferma posizione della Federazione europea sul tema caldo delle scommesse illegali.

Intanto il tema del calcoscommesse irrompe anche in Parlamento dove sono state proposte norme anticombine all'interno degli emendamenti presentati per il Dl Sviluppo. Fra le misure anche il tetto alle giocate, una ipotesi non giudicata positiva dalla Snai: 'Fermo restando che qualsiasi atto diretto a rendere sempre piu' sicuro il sistema delle scommesse sportive ci vede favorevoli, dobbiamo pero' segnalare che qualsiasi iniziativa volta a porre un tetto alle giocate presso i concessionari legali come noi, di fatto rischia di favorire quelli illegali'.

Sul fronte della cronaca Totti, che viene citato in alcune telefonate, attraverso il legale della Roma ha fatto sapere di essere totalmente estraneo alla vicenda. Sulla stessa linea il giocatore del Lecce Corvia: 'Non conosco quelle persone. Duro il commento alla vicenda di Buffon: 'siamo sempre l'Italia di Piazzale Loreto, basta un nome in prima pagina e viene tutto infangato'. Intanto la procura di Napoli ha delegato la squadra mobile ad acquisire i filmati relativi a tre partite del campionato di serie A, sia di quello appena concluso sia del precedente. Secondo quanto si è appreso, l'attenzione degli inquirenti si concentra oltre che su Napoli-Parma dell'aprile 2010, anche su Lecce-Napoli dell'8 maggio scorso e Sampdoria-Napoli, ultima partita del campionato 2009-2010.

L'INTERROGATORIO DI IERI DI MASSIMO ERODIANI

Da metà marzo a metà aprile erdiani ha spiegato al Pm di essere in stretto contatto web con il giocatore del Lecce Corvia: tramite un account di Skype e aveva chiesto consigli al calciatore giallorosso che a sua volta dispensa dritte interessanti su atleti, dirigenti e possibilità i truccare incontri.

Peccato che, sostiene Erodiani, dietro quell'account si nascondesse il portiere Paoloni, talmente disperato da inventarsi indicazioni utili ma non abbastanza coraggioso per farlo in prima persona.

Erodiani sostiene di averlo scoperto per caso, quando una volta si è trovato di fronte a Corvia in carne e ossa e il giocatore sarebbe caduto dalle nuvole, dicendo di non sapere nemmeno chi fosse.

Il pm ha intenzione di approfondire il caso e lo farà in un secondo interrogatorio a Erodiani, in particolare per quanto riguarda la posizione dell'attaccante del Lecce che in un'intercettazione avrebbe pronosticato tanti gol in Fiorentina-Roma, finita 2 a 2.

Ieri il tabaccaio ha affrontato diversi incontri sui quali secondo l'accusa pende la spada di Damocle della combine: ha parlato di Inter-Lecce, Genoa-Lecce, Lecce-Cagliari, Atalanta-Piacenza, Modena-Siena, Cremonese-Spal (andata e ritorno), Siena-Ascoli e Albinoleffe-Ascoli. La sostanza, più o meno, è sempre la stessa: «Dei tentativi di alterare gli incontri ho sempre sentito parlare da Pirani, non conoscevo giocatori da condizionare nè dirigenti collaborativi».

Proprio in occasione di Cremonese-Spal, sulla quale a suo dire il dentista di Sirolo avrebbe puntato 25 mila euro, Pirani lo mette in contatto con Paoloni. «E' uno scommettitore, fallo giocare». E così fa, fino a quando il portiere non accumula nei suoi confronti uno scoperto di 80 mila euro. «Stai tranquillo, garantisco io», lo tranquillizza il medico. E così, come spiega al procuratore, Erodiani capisce che «Pirani tiene Paoloni sotto schiaffo, trasformandolo in una pedina facile da manovrare». L'odontoiatra, a sua volta, fornisce una versione speculare a quella di Erodiani: cita una serie di partite (tra cui Napoli-Chievo) a rischio contraffazione, affermando però di averlo appreso dal tabaccaio. E scarica anche i calciatori Sommese e Micolucci: «Eravamo amici, trascorrevamo le serate insieme alla discoteca Babaloo. Erano loro a occuparsi delle partite, io mi sono solo inserito. In effetti spesso ho millantato conoscenze che non avevo».

Ha anche spiegato al gip di non sapere che la ricetta del Minias intestata alla moglie di Paoloni servisse in realtà per avvelenare mezza Cremonese, debellandola nell'incontro con il Benevento del 14 novembre scorso. Al pm però Erodiani fornisce una versione ben diversa: «Pirani mi ha consegnato una copia della ricetta, chiedendomi di darla a Paoloni se ce ne fosse stato bisogno per condizionare la partita. Sapeva che quel Minias doveva finire nelle borracce dei compagni di squadra».


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