Dopo lo scandalo del calcio scommesse, il 2011 potrebbe assumere i contorni del 'crollo' per quanto riguarda il mercato italiano del betting.
Gia' nei primi 5 mesi di quest'anno - informa Agicos - gli italiani hanno dimostrato meno attenzione per il settore delle scommesse, giocando circa 1.960 milioni contro i 2.020 milioni puntati nello stesso periodo del 2010.
Il calo del 3%, di cui ovviamente risentira' anche l'Erario, e' dovuto alla concorrenza dei nuovi giochi ma anche al mancato aggiornamento del palinsesto italiano. In pratica l'ufficio scommesse dei Monopoli di Stato non e' al momento in grado di contrastare la piu' ampia offerta dei bookmaker illegali (in un week-end sugli operatori esteri di gioco si trovano circa il doppio degli eventi sui quali e' possibile scommettere in Italia).
A questo va aggiunta la mancata partenza del betting exchange, in pratica la scommessa tra gli utenti, modalita' di gioco che va forte all'estero e che in Italia, seppur prevista nel decreto Abruzzo, e' rimasta finora nel cassetto.
Se dovesse proseguire su questo trend, mancando anche il supporto dei Mondiali che ci furono lo scorso anno, i mancati incassi del settore scommesse potrebbero costare all'Erario oltre 10 milioni di euro di entrate in meno.