Caldo infernale in fabbrica: due pause di 10 minuti, ma 147 licenziamenti in arrivo

22 Luglio 2025   11:35  

Caldo estremo costringe Magneti Marelli di Sulmona a riorganizzare turni con pause supplementari e il futuro occupazionale resta in bilico per centinaia di dipendenti.

In risposta alle elevate temperature di questa estate, la commissione sicurezza della Magneti Marelli di Sulmona ha disposto due pause aggiuntive di dieci minuti ciascuna, organizzate per squadre e distribuite durante il turno di lavoro. Questa decisione, che richiama quanto già adottato lo scorso anno, è volta a garantire una migliore gestione del clima lavorativo in condizioni di caldo intenso. Le pause supplementari saranno attuate fino al primo agosto e sono suddivise in due fasce orarie: la prima tra le 17:30 e le 17:50, la seconda dalle 20:40 alle 21:00, con intervalli di dieci minuti per ciascuna.

Questa misura è stata giustificata dall’azienda come necessaria per fronteggiare la situazione eccezionale legata alle temperature molto elevate che stanno interessando la regione in questi giorni.

Sul fronte occupazionale, la situazione rimane complessa. Attualmente i 444 dipendenti operano con un contratto di solidarietà che prevede una riduzione dell’orario di lavoro pari al 45%. Tale regime è stato introdotto da circa un anno per far fronte alle difficoltà produttive e di mercato. Tuttavia, il futuro appare ancora incerto: entro la fine dell’anno sono previsti ulteriori 147 esuberi, una cifra significativa che mette a rischio l’occupazione di un terzo della forza lavoro attuale.

Negli ultimi mesi si sono susseguiti incontri tra sindacati e azienda per cercare soluzioni che possano ridurre l’impatto sociale della ristrutturazione, ma ad oggi non sono state ancora individuate strategie definitive. L’allarme rimane alto, in particolare in un contesto economico generale segnato da tensioni e difficoltà nel settore industriale.

La Magneti Marelli di Sulmona, parte integrante del settore automotive, affronta così una doppia sfida: garantire la sicurezza e il benessere dei lavoratori durante i picchi di caldo e gestire un processo di riorganizzazione che rischia di decimare l’occupazione nel breve termine.

Questa situazione rappresenta un ulteriore campanello d’allarme per il tessuto produttivo locale, chiamato a confrontarsi con crisi industriali che incidono profondamente sulla vita di molte famiglie. La prospettiva resta quindi quella di una difficile estate per i lavoratori della fabbrica e per l’intera comunità di Sulmona.


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