Calre: spinge verso federalismo finanziario

27 Maggio 2011   16:05  

Si è riunito questa mattina a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale veneto, il gruppo di lavoro sul federalismo finanziario istituito in seno al Calre, la Conferenza delle 75 assemblee legislative delle regioni d'Europa. L'obiettivo è quello di definire le azioni necessarie alla nascita negli Stati europei di un sistema di 'federalismo finanziario omogeneo', come leva per costruire e affermare l'Europa delle Regioni. Nel seminario di studi, presieduto dal presidente del Consiglio veneto Clodovaldo Ruffato, è stato posto all'attenzione dei presenti il documento dal titolo 'Politica di coesione e riforma del SEC95', nel quale, inquadrato il contesto, le distorsioni presenti nel sistema e le questioni aperte (dalla presenza di notevoli squilibri nei sistemi di finanza pubblica di alcuni Paesi membri alla politica di rigore imposta dall'Unione europea agli Stati membri per il contenimento della spesa pubblica), sono stati confermati gli obiettivi da realizzare: dalle attività di lobbying da svolgere presso le istituzioni europee per prevenire a una revisione del Sistema europeo dei conti nazionali (Sec) e al superamento dell'attuale sistema di suddivisione delle risorse, alla creazione di network di referenti tecnici in ambito Calre, al sostegno di una futura politica di coesione che preveda un forte coinvolgimento degli attori regionali e locali, all'effettuazione di studi e analisi volti a dimostrare la necessità di un federalismo finanziario. "Rimango ancora convinto - ha detto Ruffato - che il federalismo fiscale rappresenta la via più semplice ed efficace per avvicinare governanti e governati. Il federalismo fiscale favorisce i processi di responsabilità, dentro i quali ci sono ancora spazi per valorizzare il ruolo dei Parlamenti regionali, in virtù della loro maggiore rappresentatività democratica". "L'impegno primario - ha spiegato il presidente veneto - è quello di reperire dati economici aggiornati, perché altrimenti la programmazione diventa difficile. Da parte del gruppo di lavoro e della conferenza c'é la volontà di avere unità in provvedimenti e atteggiamenti. Allo stato delle cose si riscontra infatti difformità tra regione e regione che si traduce in concorrenza sleale per le aziende, con gli Stati federalmente più avanzati che pagano meno costi per la burocrazia, e si effettuano tagli lineari che non tengono conto delle inefficienze". "La spinta - ha aggiunto Nazario Pagano, presidente del Consiglio regionale abruzzese e del Calre - va verso l'Europa delle Regioni: il percorso è ancora all'inizio, anche culturalmente, ma certamente nei Paesi come la Germania, che hanno spinto maggiormente sul federalismo, anche fiscale, i costi si riducono e i servizi migliorano. Ma anche l'Italia intende essere d'esempio per le regioni europee".


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