Camorra: favori ai clan, 9 arresti. Indagato #StefanoGraziano, Presidente del #PD #Campania

In manette anche ex sindaco Casertano e funzionari comunali

27 Aprile 2016   10:32  

Appalti pubblici a ditte vicine al clan dei Casalesi in cambio di mazzette.

Con questa accusa sono state arrestate nove persone, compreso l'ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere Biagio Di Muro, accusate di corruzione e falsità in atto pubblico, reati aggravati dall'aver agevolato una cosca.

Ma a scatenare un terremoto politico e' la notizia che tra gli indagati nella stessa inchiesta c'e' Stefano Graziano, il presidente del Pd campano, con l'accusa di concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso.

L'ipotesi di reato su cui i pm coordinati dall'aggiunto Giuseppe Borrelli intendono far luce riguarda alcune conversazioni intercettate dai carabinieri di Caserta tra Alessandro Zagaria, il ristoratore che per gli inquirenti è l'anello di congiunzione tra clan e amministratori pubblici corrotti, e l'ex sindaco Di Muro, inerenti l'appalto con evidenza pubblica per il restauro di un palazzo storico samaritano, nel quale pare abbia dimorato Giuseppe Garibaldi, confiscato negli anni '90.

Conversazioni nelle quali si fa riferimento a Graziano come politico che chiede appoggio elettorale e in cambio diventa "punto di riferimento politico e amministrativo" del gruppo Zagaria dei Casalesi.

Graziano si è detto "totalmente estraneo" ai fatti, e si è autosospeso dal Pd. "Ci auguriamo che si faccia chiarezza al piu' presto - ha commentato Lorenzo Guerini, vicesegretario del Partito Democratico - che si possano rapidamente chiudere le indagini e definire la posizione di chi è coinvolto.

Nel frattempo, totale e incondizionata fiducia nel lavoro della magistratura".

Polemiche le opposizioni: Luigi Di Maio (M5S), sottolinea che "il presidente del Partito Democratico campano e' indagato per camorra. Piccolo dettaglio: fino all'anno scorso era anche consulente del governo Renzi". E il suo compagno di "direttorio" Alessandro di Battista twitta: "Presidente Matteo Renzi, indagato per camorra il presidente Pd in Campania. Camorra! Ora si spiega la sua #codadipaglia dei giorni scorsi". Da Philadelphia commenta anche il leader della Lega Matteo Salvini: "da Roma arrivano notizie di altri arresti e indagati a carico del partito al governo per reati gravissimi e collusione con la criminalita' organizzata. Che tristezza...". E secondo il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, "la rottamazione di Renzi non e' mai iniziata, anzi".

Di certo l'ordinanza del Gip fotografa una realta' che, se confermata in sede processuale, sarebbe inquietante: "Gli indagati agivano nella continua e costante violazione delle norme preposte per il buon andamento della pubblica amministrazione e di trasparenza di assoluto controllo capillare di enti ed istituzioni", e "in dispregio dei principi di trasparenza della pubblica amministrazione".

Questo controllo della vita pubblica avveniva per la "pressante ingerenza di un imprenditore del clan, ovvero Alessandro Zagaria e del sindaco Biagio Di Muro", i quali si sarebbero appropriati di una "rilevante fetta nella gestione degli appalti pubblici ufficiali", per ricavare tutti un vantaggio personale.


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