Approda a Ortona la Palinuro, nave scuola della Marina Militare, protagonista assoluta della nuova Campagna di sensibilizzazione “MEdiTErraneo” voluta dal WWF e dalla Marina Militare che si apre sabato 27 alle 11.00 a bordo di Nave Palinuro: un periplo di 8.000 chilometri di coste che in 5 tappe da giugno a settembre sta invitando gli italiani a conoscere meglio, amare e difendere il mare. Con la collaborazione degli allievi della Scuola Navale “Francesco Morosini” e degli allievi dell’Accademia Navale di Livorno, l’obiettivo è far conoscere a migliaia di visitatori che visiteranno la nave quanto il Mediterraneo faccia parte della nostra storia e della nostra identità culturale e quante bellezze ci siano da scoprire e soprattutto da difendere.
La Palinuro è partita da Venezia il 16 giugno scorso e nel prossimo fine settimana farà tappa nel porto di Ortona, dove resterà ormeggiata a disposizione del pubblico, per le visite sulla nave, sabato 27 dalle 15.00 alle 18.30 e domenica 28 dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.30. Nel molo di attracco e a bordo saranno allestiti stand con materiali informativi sulle attività del WWF in difesa di specie e ambienti; una speciale iniziativa coinvolgerà i visitatori per un ‘selfie’ da inviare ai propri amici e scattato accanto ad una sagoma allestita in banchina della specie più grande del Mediterraneo e la seconda al mondo, la balenottera comune.
Sempre sabato e domenica, dalle 15.00 alle 19.00, nei locali della Capitaneria di Porto si potrà inoltre ammirare una mostra sui cetacei spiaggiati, organizzata in collaborazione con l’associazione Amici di Punta Aderci.
Il Palinuro, nave scuola della Marina Militare Italiana, lunga 59 metri e larga 10, provvista di tre alberi di acciaio il più alto dei quali arriva a 35 metri, ha partecipato ai più prestigiosi raduni di imbarcazioni e navi d’epoca e alle regate delle cosiddette “Tall Ships” (navi a vela di grandi dimensioni). Dopo la sosta in Abruzzo la nave goletta continuerà nel suo viaggio verso Catania (4-5 luglio), Livorno (11-14 luglio) e infine Montecarlo (10-14 settembre). Queste ultime due tappe saranno particolarmente significative poiché situate alle ‘porte’ del Santuario Pelagos: uno degli obiettivi della Campagna è infatti quello di rendere, a 16 anni dalla sua nascita, l’area dell’accordo Pelagos una zona realmente protetta in quanto habitat principale di Balenottere comuni, Capodogli e Stenelle, oggi ancora a rischio per traffico navale mal gestito e inquinamento. Insieme ad altre 16 associazioni il WWF aveva già lanciato un appello lo scorso marzo chiedendo di consolidare la collaborazione tra gli Stati firmatari (Italia, Francia e Principato di Monaco) rispettando l'impegno internazionale affinché Pelagos diventi un esempio internazionale di conservazione di biodiversità marina.
Un obiettivo ambizioso ma l’iniziativa congiunta di WWF e Marina Militare, al terzo anno consecutivo, può avere successo. Si tratta del resto di un legame che risale a ben 37 anni or sono, quando venne lanciata, allora con la Amerigo Vespucci, la campagna “Il Mare deve Vivere”, la prima in assoluto realizzata in Italia di sensibilizzazione sulla tutela del Mediterraneo. Un accordo “antico” ma proiettato verso il futuro visto che l’associazione del Panda e la Marina Militare proprio quest’anno hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per la divulgazione e la ricerca sul mare.
“È il Mare Nostrum culla delle più grandi civiltà del passato e regno della biodiversità del presente a chiederci aiuto”: è questo il messaggio che Donatella Bianchi, Presidente del WWF Italia ha affidato alla campagna.
“Questo piccolo angolo di ‘oceano’ ricchissimo di biodiversità, contiene anche molto ‘di noi’: – aggiunge Marco Costantini, responsabile Mare del WWF Italia - il suo lento ricambio, 80-90 anni per le acque superficiali e l’intero volume in ben 7.500 anni, non riesce a smaltire l’inquinamento prodotto dalle nostre attività. Le minacce sono tante dalle piattaforme estrattive petrolifere alle plastiche. Secondo un recente studio pubblicato dalla rivista scientifica PLOS one c’è un rifiuto plastico ogni 4 metri quadrati di mare Mediterraneo; una massa inquinante stimata tra le 1.000 e le 3.000 tonnellate e comparabile con le grandi ‘isole di plastica’ galleggianti osservate negli Oceani”.
“L’Adriatico, piccola parte di un piccolo mare, – conclude Luciano Di Tizio. delegato Abruzzo del WWF – è ancora più a rischio e ha bisogno dell’aiuto di noi tutti per garantire a se stesso e alle specie che ospita nelle sue acque e sulle sue sponde, uomo compreso, un futuro sostenibile. L’invito agli abruzzesi è quello di partecipare numerosi alla due giorni di Ortona, insieme al WWF e alla Marina Italiana: uniti si vince, anche nella difesa del mare”.
La Campagna del WWF per conoscere il Mediterraneo si svilupperà anche sui Social media: per tutta l’estate con lo slogan #myblueMed verranno postate ogni giorno sui profili social WWF di diversi paesi che si affacciano sul bacino informazioni e immagini su specie, habitat e le tante attività di tutela messe in atto dall’associazione nel Mediterraneo.