Campus automotive, interpellanza Prospero e Tagliente per chiedere revoca della delibera

31 Ottobre 2012   09:59  

Consiglieri regionali Antonio Prospero (Rialzati Abruzzo) e Giuseppe Tagliente (Pdl), nel criticare le modalità con cui la Regione ha deciso di impiegare i fondi con una delibera di giunta, ne hanno chiesto la revoca. L'argomento è il progetto, prospettive e costi del Campus dell’Automotive che secondo i due consiglieri regionali sono poco chiari, per questa ragione.

La deliberazione in questione è la n.627 del 2 ottobre, portata all’attenzione dell’esecutivo dal vice Presidente Alfredo Castiglione.

La delibera parla del progetto di innovazione tecnologica ed organizzativa per la messa in rete di processi, attori pubblici e privati, nel settore dell’automotive. Costo del progetto 33.265.000 di euro. L’Ente attuatore, la Camera di Commercio di Chieti come soggetto Ente pubblico per la realizzazione, gestione e sviluppo dell’infrastruttura tecnologica Campus dell’innovazione Automotive Metalmeccanica, e stanzierà 3 milioni di euro come cofinanziamento, oltre ad ulteriori finanziamenti da reperire tramite mutui bancari ed altre forme di finanziamento. Il documento di giunta dice che è stato redatto il progetto definitivo su cui è stata portata a termine la verifica di assoggettabilità ambientale con esito positivo, e che è stata approvata la variante finalizzata alla realizzazione del Campus da parte del Comune di Mozzagrogna.

Ebbene, a giudizio dei Consiglieri regionali Prospero e Tagliente, a differenza di quanto sostiene Castiglione secondo cui tutte le aziende del settore automotive, ed in primis, Sevel, Pilkington, Honda, hanno mostrato grande interesse per il Campus, “non vi è ancora una sostanziale adesione al progetto da parte di questi partner”. Anzi, nel documento in cui chiedono la revoca della delibera rilevano espressamente “le assenze di adesioni formali da parte delle aziende che operano in Abruzzo nell’automotive, soprattutto Sevel e Pilkington, i settori automobilistici di punta della regione”.

Un altro passaggio importante riguarda la indeterminatezza dei costi dell’intero progetto:”Nel documento si parla di un primo stralcio di spesa pari a 45 milioni, da finanziare per oltre l’85 per cento con fondi Fas, ma nulla si dice sul costo complessivo del progetto. Così come c’è un’ indeterminatezza sui possibili risultati e sulla mancanza di un piano di gestione finanziaria. L’assenza anche di uno studio relativo ai costi previsti e ai ricavi stimati, ingenera dubbi riguardo alle finalità vantate e fa soprattutto temere sulle possibilità di ritorni in termini di sviluppo e occupazione”.

Ragioni, queste, che hanno determinato la scelta dei due Consiglieri regionali di maggioranza di chiedere la revoca del provvedimento.

 


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore