Carlo: terremotato precario in riva al mare

Storie sismiche

16 Aprile 2009   14:50  

Carlo è uno dei tanti vacanzieri sismici che è stato costretto a raggiungere la costa ospitato da un

un albergo a Giulianova. Carlo è un lavoratore precario, una categoria che già stava pagando duramente la crisi economica, e c’è da scommetterci, pagherà duramente anche il post-terremoto, in una città con l’economia sbriciolata. Questo perché di solito un precario non ha un contratto di lavoro, e se c’è l’ha ha delle tutele degne da paese del terzo mondo. Pensionati, lavoratori in regola dipendenti pubblici, avranno uno stipendio assicurato nei prossimi terribili mesi, e pure i lavoratori autonomi, come anticipato dal governo. A tanti  precari invece non spetterà nulla e saranno i primi ad essere licenziati da aziende ed esercizi commerciali che non riusciranno a risollevarsi. I precari spesso non hanno una casa di proprietà, e nemmeno un affitto regolare, ed abitano.,come tanti studenti vittime del terremoto, in case fatiscenti del centro, pagando ovviamente affitti in nero. Case crollate perché certi affitta-camere senza scrupoli non si sono certo curati di verificare la sicurezza dei loro appartamenti. Il precario è un invisibile, e lo sarà forse anche quando saranno ripartiti gli aiuti alle vittime del terremoto.

 

Ma Carlo ha un vantaggio: il talento e le idee. “Sto avviando un’attività su internet –spiega – e sono fiducioso perché la realtà virtuale è indifferente ai terremoti e non è vincolata ad un luogo specifico”. E poi ha fatto il callo nella nobile arte di arrangiarsi, e poiché nei prossimi anni molti a L’Aquila dovranno vivere di espedienti. E Carlo, come tutti i precari, questa volta parte avvantaggiato, in un Paese l’Italia che odia i giovani ed è spadroneggiata da caste di gerontocrati iper-tutelati e dai loro inetti rampolli raccomandati. La speranza è però che dalle macerie dell’Aquila ci risolleveremo tutti insieme, che a tutti sia data la possibilità di restare e di rifarsi una vita dignitosa. Altrimenti giovani come Carlo ( e chi scrive) seguiranno il suggerimento del mare, che invita a navigare verso lidi lontani, e verso orizzonti più luminosi. Lasciando le macerie dell’Aquila alla senile contemplazione di chi resterà, macerie di una città allora davvero senza più futuro nè speranza. 

Filippo Tronca


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore