Casa dello studente San Carlo Borromeo, Molinari difende la Curia: "Facciamo il bene dei ragazzi"

12 Aprile 2011   18:59  

A margine della registrazione della rubrica settimanale La Buona Notizia l'Arcivescovo monsignor Giuseppe Molinari interviene in merito alle polemiche sollevate in relazione alla gestione della casa dello studente San Carlo Borromeo, realizzata dalla Regione Lombardia a Coppito.

La struttura, accusano in molti, è stata realizzata con risorse pubbliche ma data in gestione ad un privato - la Curia - che ne diventerà anche proprietario.

Il caso è stato oggetto di una interpellanza di Enrico Perilli ieri in Consiglio comunale. "Grazie a un atto notarile sottoscritto in maniera riservata la Regione Abruzzo ha affidato a un privato, cioè la Curia aquilana, la gestione di una struttura realizzata con fondi pubblici" ha commentato Perilli dopo la presa d’atto della risposta, che è stata fornita in aula dall’assessore al Patrimonio Silvana Giangiuliani.

"La struttura - ha spiegato Perilli - è stata realizzata con fondi pubblici, messi a disposizione dalla Regione Lombardia, su terreni originariamente non edificabili e per i quali il consiglio comunale aveva votato una modifica di destinazione d’uso, proprio sulla base dell’accordo di programma che sanciva il trasferimento della proprietà al Comune dell’Aquila, il quale, a sua volta, ne cedeva la gestione alla Regione Abruzzo, che l’avrebbe esercitata attraverso l’Adsu (Azienda per il diritto allo studio universitario), sua emanazione. In realtà - ha proseguito Perilli - come ha confermato nella sua relazione tecnica l’assessore Giangiuliani intervenendo in aula - la Regione Lombardia, la Regione Abruzzo e la Curia, con un atto notarile 'riservato', hanno stabilito che la gestione della struttura fosse in capo alla Curia, contravvenendo agli accordi sanciti ufficialmente con il Comune dell’Aquila".


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