Case popolari, i lavori non partono. Rapagnà: attenti alla cricca

26 Luglio 2010   11:32  

"A 16 mesi dal sisma, migliaia di famiglie non possono ancora rientrare neanche nei loro alloggi classificati A, B e C, nei quali anche i pur minimi lavori di pronto intervento, consolidamento e messa in sicurezza, non sono stati effettuati, mentre nessun cantiere è stato sino ad ora aperto per gli alloggi pubblici clasificati E ed F, per i quali il Commissario e Presidente Chiodi ed il Vice-Commissario e Sindaco Cialente hanno preferito il Provveditorato alle Opere Pubbliche Sardegna-Lazio-Abruzzo quale soggetto attuatore unico". A ricordarlo, per l'ennesima volta, è l'ex parlamentare Pio Rapagnà, coordinatore del Movimento Inquilini Assegnatari di alloggi pubblici.

Per giovedì 29 Luglio alle 16.30 presso l'Auditorium della CARISPAQ a L'Aquila Rapagnà ha chiamato a raccolta ancora una volta gli Inquilini ATER per illustrare e discutere a fondo i contenuti della Proposta di Legge che il Mia Casa ha inviato al Consiglio regionale e per fare il punto sull'inizio dei lavori relativi alla riparazione degli alloggi pubblici classificati A, B e C e alla ricostruzione degli edifici classificati E ed F sia dell'ATER che del Comune dell'Aquila.

"Come è noto il Mia Casa d'Abruzzo - ricorda Rapagnà - di fronte a specifiche delibere del CIPE, che ha assegnato le somme necessarie alla riparazione e ricostruzione del patrimonio residenziale pubblico trasferendole nella disponibilità del Commissario delegato e Presidente della Regione, ha quotidianamente sollecitato l'apertura dei cantieri da parte dei soggetti attuatori prescelti quali l'ATER dell'Aquila per le A, B e C ed il Provveditorato alle Opere Pubbliche per le E ed F".

E poi, aggiunge Rapagnà, "per l'avvio dei lavori nei tempi più brevi e nella massima trasparenza e regolarità delle procedure uguali per tutti i soggetti ed uniformi su tutto il territorio del cratere, il Mia Casa ha chiesto al Consiglio regionale, sin dalla seduta del 29 luglio 2009 (esattamente un anno fa!), l'approvazione di un atto legislativo di indirizzo e di controllo, ed ha puntualmente rinnovato l'appello ad ogni successiva seduta affinchè una Proposta di Legge ad hoc sia portata in aula e, dopo tanti mesi trascorsi, approvata in ogni caso prima delle imminenti ferie estive.

Il Mia Casa d'Abruzzo, di fronte all'ingiustificabile e gravissimo ritardo accumulato nella riparazione, ricostruzione e messa in sicurezza antisismica degli alloggi pubblici, manifesta tutta la sua preoccupazione - accusa Rapagnà - per le possibili attenzioni che potrebbero essere state già riservate dalla cosiddetta cricca e dai colletti bianchi della criminalità organizzata e dei faccendieri di politici e costruttori vari, ai 150 milioni di euro che la Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3803 del 15 agosto 2009 valutava come necessari per la Edilizia Residenziale Pubblica, i quali però sono stati improvvidamente suddivisi e così, sulla carta, ripartiti:

  • 22 milioni di euro all'ATER per la ricostruzione leggera degli alloggi A, B e C di sua proprietà;

  • 86 milioni di euro al Provveditorato alle Opere Pubbliche per la ricostruzione pesante degli alloggi E ed F di proprietà dell'ATER;

  • 42 milioni di euro al Comune dell'Aquila per la riparazione e ricostruzione di tutti gli alloggi A, B, C, E ed F di sua proprietà, assegnati anche questi al Provveditorato alle Opere Pubbliche.

Nessun euro è stato impiegato dal Provveditorato e nessun cantiere è stato da esso aperto, mentre dal canto suo l'ATER, pur essendo un ente strumentale della Regione, è stato fortemente ridimensionato nelle sue competenze e prerogative ed ha espedito alcune gare e assegnato un primo incoraggiante ma modestissimo appalto utilizzando fondi propri e diversi, in attesa della effettiva disponibilità ed utilizzabilità degli annunciati 22 milioni di euro, che pare siano finalmente arrivati a destinazione".


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