Casinò di Sanremo: un cartaio accusato di truffa assieme a quattro giocatori

18 Novembre 2022   10:45  

Che cosa viene in mente quando si parla di casinò? Molto probabilmente si va a pensare a grandi sale dove, tra tavoli da poker e da roulette, si è letteralmente circondati da giocatori intenti a sfidare la sorte e croupier pronti a “seguirli” distribuendo fiches e carte. Il tutto mentre tintinnano calici e slot machine quando un cliente più fortunato di altri realizza il suo jackpot.

Una musica che cambia leggermente quando si parla, invece, di casinò sul web con tutte le tipologie di bonus ed i giochi da remoto del caso, ma che ha dei sostanziali punti in comune con quello fisico. Si tratta sempre di un gioco d'azzardo perciò la strategia arriva fino ad un certo punto e la fortuna continua sul percorso, ovviamente non si può vincere sempre ed a volte capita che si verifichino degli illeciti o comunque delle situazioni poco “piacevoli”.

Del resto anche il nostro Paese non è propriamente estraneo ad eventi più gravi come le rapine presso i casinò come è capitato, qualche anno fa, a quello di Campione. Perciò non serve andare ad Hollywood per vedere come “l'esempio” dato dalla serie di film “Ocean's” sia ben lungi dal rimanere confinato nella pellicola.

Di recente, infatti, è accaduto un fatto assai grave presso il famoso Casinò di Sanremo, città dell'omonimo festival musicale, che ha gettato una sorta di ombra scura su uno dei simboli del gioco d'azzardo in Italia. Cerchiamo dunque di capire bene che cosa è successo e quali sono le sue possibili conseguenze.

 

Che cosa è successo al Casinò di Sanremo?

I primi giorni di ottobre hanno dunque segnato la fine per una serie di perdite fin troppo sospette agli occhi del Casinò di Sanremo. Pare infatti che al centro di tutto questo vi fosse un cartaio dello stesso casinò, ovvero chi distribuisce le carte al tavolo da gioco durante le partite, assieme a quattro giocatori abituali del casinò.

Pare inoltre che, da qualche mese a questa parte, i tavoli del Punto Banco stessero registrando gli stessi volumi di gioco, ma con delle perdite fin troppo “strane”. Anzi, molto elevate, visto che si parlava addirittura di 300.000 Euro!

A questo punto è stata avvertita la Procura di Imperia che ha affidato le indagini alla Polizia di Stato. Per il dipendente, un uomo di 57 anni, è scattata prima la sospensione e poi il licenziamento perché, quando interrogato su questi ammanchi, non è riuscito a fornire una spiegazione convincente. Quello che era chiaro, però, è stato il fatto che sia l'unico dipendente coinvolto nella vicenda, ma c'è ancora un dubbio da chiarire.

Ovvero, come è riuscito esattamente l'uomo a truccare il gioco? Dopo una perquisizione a casa del cartaio è emerso che l'uomo avesse truccato i mazzi di carte da distribuire ai suoi quattro complici, ovvero i giocatori, in maniera tale che toccandone la superficie fosse possibile riconoscere le carte senza destare alcun sospetto.

L'avvocato difensore del cartaio, Luigi Patrone, ha comunque già dichiarato alla stampa che“impugneremo il licenziamento e rimaniamo in attesa di capire le accuse, per dimostrarne l'infondatezza”. I prossimi mesi si riveleranno dunque decisivi per il cartaio ed i suoi quattro complici.

 

Quali potrebbero essere le possibili conseguenze di questo caso?

Ovviamente il caso come quello appena citato del cartaio, e dei quattro giocatori suoi complici non dimentichiamocelo, può generare tanti interrogativi, ma il vero quesito è solo uno in fondo. Ovvero, quali potrebbero essere le possibili conseguenze di un caso come questo?

Il più ovvio di tutti, molto probabilmente, è la perdita di prestigio per un casinò come quello di Sanremo che, assieme ai pochi altri presenti in Italia, rimane uno dei più famosi a livello europeo. Questa perdita di prestigio, a sua volta, potrebbe rivelarsi un deterrente sia per i clienti, affezionati o potenziali, che per tutti gli eventuali investitori.

Anzi, visto che i casinò in rete stanno guadagnando sempre più terreno, è davvero facile che i clienti, sentendosi “traditi”, possano decidere di passare più tempo a scommettere in rete che di persona ai tavoli verdi. Nel peggiore dei casi, inoltre, questo potrebbe condurre ad un aumento dei casi di ludopatia in rete.

Un altro lato della medaglia è che i clienti, sempre più “spaventati” dalla vicenda, possano decidere di non giocare più o, comunque, di ridurre drasticamente il numero delle volte in cui scommettono causando delle perdite al casinò in questione.

Infine, un altro scenario abbastanza realistico, riguarda i casi di emulazione di un comportamento come questo, ma è altrettanto vero che ora i controlli sui dipendenti e sui giocatori potrebbero venire incrementati.

 


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