Fratelli d'Italia non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali riguardo al rinvio a giudizio dell’assessore regionale al Bilancio, Mario Quaglieri, accusato di peculato dalla Procura della Repubblica dell’Aquila. Quaglieri, noto per il suo straordinario successo alle elezioni regionali del 10 marzo scorso, con quasi 12mila preferenze, si trova ora al centro di una vicenda giudiziaria che potrebbe avere ripercussioni significative.
Il silenzio rimane pressoché totale da parte del presidente regionale Marco Marsilio e del segretario regionale, il senatore Etel Sigismondi, il cui ruolo è attualmente sotto esame. Questo mutismo potrebbe essere interpretato come un segnale di imbarazzo o un semplice atteggiamento di attesa.
In contrasto, i due vice coordinatori del partito, Guido Liris, senatore aquilano e capogruppo alla Commissione Bilancio, e Guerino Testa, deputato pescarese, hanno espresso solidarietà e sostegno a Quaglieri, confermando la loro fiducia nel lavoro della magistratura. Anche il consigliere regionale Maria Assunta Rossi, che ha assunto il ruolo di "surrogata" di Quaglieri, ha dichiarato il suo appoggio, evidenziando che eventuali dimissioni dell’assessore non influenzerebbero il programma del partito.
Loris e Testa hanno sottolineato che, sebbene non intendano entrare nel merito delle questioni legali, sono convinti della innocenza di Quaglieri e della sua capacità di dimostrare l'estraneità ai reati che gli sono contestati. Liris ha ribadito il suo impegno garantista e la sua fiducia nella magistratura, mentre Testa ha esortato a mantenere la calma e a lasciare che la giustizia segua il suo corso.
La vicenda riguarda non solo il presunto uso improprio di una sim telefonica a fini personali, per cui è previsto un processo immediato, ma anche un filone principale delle indagini legato a un presunto conflitto di interessi. Quaglieri è accusato di falso e abuso d'ufficio in relazione alla sua doppia funzione di presidente della Commissione Sanità e di medico chirurgo presso cliniche private. L’imprenditrice Lucia Di Lorenzo, proprietaria di una delle cliniche, è sotto inchiesta per abuso d'ufficio.
La vicenda continua a essere monitorata, mentre il dibattito politico interno al partito e le sue possibili ripercussioni rimangono in sospeso. Per ora, la priorità sembra essere quella di garantire che la giustizia possa fare il suo corso, senza che l'episodio comprometta il percorso politico e amministrativo di Fratelli d’Italia.