Casoli: marciatori intossicati al "Sentiero della libertà"
Bevuta acqua di sorgente non potabile
Un’avventura che poteva finire in tragedia, venerdì da Sulmona è partita l’undicesima marcia internazionale “Il sentiero della libertà” e ieri pomeriggio è approdata a Casoli.
Dopo poco dalla partenza alcuni giovani incominciano a stare male: vomito e dolori alla pancia. I primi soccorsi sono stati prestati da un’ambulanza della Croce rossa di Sulmona, che seguiva i marciatori lungo tutta la manifestazione.
Con il gruppo di giovani c’era anche il sindaco di Casoli, Sergio De Luca, che ha accompagnato personalmente i ragazzi al Punto di primo intervento dell’ex ospedale Consalvi.
“Molto probabilmente - racconta il primo cittadino- un gruppo di ragazzi, da quello che abbiamo potuto capire, ha bevuto acqua di sorgente non potabile. Nel giorno di sabato mentre scendevano da Palena. Erano accaldati sono stati poco prudenti, cose che possono capitare. Dopo aver pernottato a Taranta Peligna oggi (ieri per chi legge, ndr), verso le 17, hanno terminato il cammino a Casoli. Ma qui qualcuno ha iniziato a sentirsi poco bene. Medici e mezzi che erano al seguito hanno prestato i primi soccorsi.”
I ragazzi sono stati accompagnati al Punto di primo intervento dove sono stati trattati con flebo. I sintomi sono quelli dell’infezione intestinale: non più di 7-8 ragazzi hanno avuto bisogno di cure. Si tratta di ragazzi di Sulmona, Pescara e Cuneo.
A dare una mano è intervenuto anche Franco Di Girolamo, medico oculista e marito della giornalista Rai, Maria Rosaria La Morgia, da quest’anno presidente del “Sentiero della libertà”. Entrambi partecipavano ai tre giorni di cammino.
La marcia, giunta all’undicesima edizione, era partita venerdì mattina da piazza XX Settembre, a Sulmona. Com’è tradizione ripercorre i sentieri percorsi, nell’inverno 1943-1944, dai prigionieri di guerra in fuga dal campo di Fonte d’Amore e dall’ospedale dell’Annunziata, verso le linee alleate. Il sentiero viene organizzato, ogni anno, dal liceo scientifico Fermi e dall’associazione che dall’evento ha preso il nome
