Celano, Modica rimane

Quarta sconfitta consecutiva, immediate dimissioni nel post partita e ragionato dietrofront due giorni più tardi. Dopo un colloquio avuto in mattinata con la società, il tecnico Giacomo Modica (nella foto) ha infatti deciso di restare alla guida del Celano, smentendo così le parole che lui stesso aveva pronunciato al termine della gara col Giulianova.

Un lieto fine che in verità era già da ieri nell'aria. Significativo in tal senso il lapidario commento del dg Capaldi: "Abbiamo chiarito la situazione rapidamente e senza alcun intoppo. D'altronde, il rapporto che lega il mister al sottoscritto e al Presidente è sempre stato ottimo. Adesso ci aspettiamo una pronta reazione della squadra".

Dunque, ha prevalso il buon senso di Modica, intenzionato ad onorare fino in fondo questo torneo e che col Celano ha vissuto quattro stagioni ricche di soddisfazioni. Come dimenticare infatti la finale play-off di tre anni fa contro il Real Marcianise, raggiunta grazie allo straordinario lavoro di un tecnico in grado di tirare fuori il meglio da qualsiasi atleta e capace di lanciare giocatori del calibro di Dionisi, Negro e Zanon, tanto per citarne alcuni.

Anche quest'anno, con una squadra zeppa di giovani e dalle evidenti carenze tecniche, è riuscito a centrare la salvezza diretta senza particolari patemi d'animo e con parecchie giornate d'anticipo rispetto al previsto. Ma si sa, mister Modica non si accontenta mai e anche quando l'obiettivo è ormai raggiunto pretende che i suoi ragazzi scendano in campo con la stessa determinazione e voglia di vincere.

Qualità che nell'ultimo periodo stavano però venendo meno, costringendo il tecnico di Mazara del Vallo a rassegnare le dimissioni. Il tutto per dare una scossa ad un collettivo apparso mentalmente scarico ed appagato.

Sebbene l'allarme sia ormai rientrato, sarebbe ipocrita nascondersi dietro a un dito e credere che tutto si sia magicamente risolto. All'interno dello spogliatoio qualcosa si è rotto: a Modica il compito di rimettere insieme i cocci di una squadra che ultimamente era sembrata quasi indisposta a seguire il proprio condottiero.

Danilo Rosone