Celso Cioni incontra il Prefetto dopo aver minacciato di darsi fuoco

13 Gennaio 2014   19:07  

Ha tenuto con il fiato sospeso l'Italia intera Celso Cioni che dopo una riunione mattutina in Banca D'Italia si è asserragliato in un bagno ed ha minacciato di darsi fuoco.

Una protesta clamorosa che lo stesso rappresentante regionale di Confcommercio spiega ai nostri microfoni:

"Era necessario mantenere alta l'attenzione sui problemi delle imprese aquilane, ho fatto questo gesto, ma era un bluff, non avevo nulla con me.

Era fondamentale che tutti gli italiani capissero che questo territorio è un terreno di guerra, sferzato dalla crisi e reso arido dal terremoto.

Ho voluto così riporre l'accento sul grave problema della liquidità che le banche non erogano, ma addirittura negano e spesso chiedono in dietro cancellando d'imperio affidamenti o altro".

Cioni ha poi continuato spiegando che commercio, artigianato e i piccoli imprenditori sono alla canna del gas:

"Non è possibile che ci siano padri e madri di famiglia che si suicidano per i debiti dell'azienda, padri che licenziano i figli per mantenere gli operai, non è possibile che qui all'Aquila sia aumentato a dismisura il consumo di psicofarmaci".

Poi conclude: "Il Prefetto ci ha ricevuto e recepirà un nostro documento in cui si chiarirà la situazione, L'Aquila in questo momento è come Beirut e non gli si possono applicare le norme di Londra!"

PEZZOPANE: “PROTESTA ECLATANTE PER RIPORTARE AL CENTRO DELL’ATTEZIONE I PROBLEMI DELL’ECONOMIA AQUILANA.
SONO FELICE CHE ABBIA PREVALSO IL BUON SENSO”.

“Sono felice che alla fine abbia prevalso il buon senso e mi auguro che non ci siano gravi ripercussioni”.

Questo il commento della senatrice Stefania Pezzopane, all’indomani della clamorosa protesta del Direttore della Confcommercio dell’Aquila, Celso Cioni.
“Il gesto di Celso è un campanello d’allarme, è il segno eloquente del malessere enorme nell’intero cratere.

Se è giunto ad una protesta così clamorosa, lo ha fatto per riportare al centro dell’attenzione le gravi condizioni in cui versano i commercianti aquilani, soprattutto dopo il terremoto- prosegue la senatrice- Molte attività hanno chiuso i battenti, solo alcune sono riuscite a ricollocarsi altrove, ma con grandi difficoltà. Una situazione difficile, che le banche non hanno certo contribuito ad alleviare.

I problemi sollevati da Cioni sottolineano, ancora una volta, quanto sia necessario che L’Aquila diventi una priorità nazionale. Lo ripetiamo ormai da tempo, ma a distanza di cinque anni la Regione continua con l sua politica indifferente e silente. Neanche un segnale d’attenzione per le imprese aquilane e abruzzesi che continuano a chiudere.

Il Ministro Trigilia d’altro canto pensa che per risolvere i problemi della ricostruzione e dell’economia si debbano fare gruppi di studio. Pensi piuttosto a sbloccare i soldi per l’economia ”.

 


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Celso Cioni
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