E’ iniziato da ieri 1 Agosto il nuovo censimento per le famiglie colpite dal sisma del 6 Aprile scorso. Abbiamo 10 giorni (dal 1 al 10) per compilare un modulo a lettura ottica e consegnarlo alla protezione civile. Tale iniziativa è volta a far conoscere necessità ed esigenze di coloro che abitavano in case classificate - a seguito delle verifiche eseguite dopo il 6 aprile - come E ed F, o nelle zone rosse. Questa operazione ha una valenza ancor più importante se pensiamo che è fondamentale ed indispensabile per la richiesta di assegnazione degli alloggi provvisori.
Ma vediamo cosa occorre fare.
Innanzitutto preciso che non è necessario andare a L’Aquila né per prendere i moduli nè tantomeno per riconsegnarli, infatti oltre che presso l’Aquilone, le sedi del Comune in via Rocco Carabba e in Via Moscardelli , presso tutte le postazioni mobili della Protezione Civile, sarà possibile fare l’operazione anche nel COI di Giulianova, Montesilvano, Ortona e Lanciano.
Per compilare il modulo occorre portare con se il proprio documento d’identità, il proprio codice fiscale e quello delle persone con cui si vuole coabitare.
A dover fare il censimento sono tutte le famiglie residenti a L’Aquila il 6 Aprile u.s. che hanno una casa classificata come E o F, o residenti nella zona rossa.
Compilare il modulo è importante anche perché si può dare una preferenza per la soluzione abitativa che più si avvicina alle proprie esigenze tra: -Un appartamento del progetto C.A.S.E.; - Un appartamento in affitto nel comune di L’Aquila o nei Comuni vicini (come abbiamo visto nell’articolo in questa rubrica relativo all’ordinanza 3769); - Un contributo per l’autonoma sistemazione che sembra verrà aumentato per dare la possibilità di avere una sistemazione dignitosa. (la cifra precedente era indecorosa!!)
Nelle sedi dove è possibile prendere il modulo è presente personale specializzato che sarà d’aiuto per la compilazione del modulo a lettura ottica.
Un’annotazione importante: non è importante consegnare il modulo per primi, l’ordine di arrivo dei documenti non dà la priorità nell’assegnazione degli alloggi. Solo i criteri definiti dal Comune di L’Aquila valgono per l’assegnazione. Quindi volendo concretizzare, chi ha la possibilità di ottenere un alloggio del piano C.A.S.E., considerato che 4500 alloggi non potranno accogliere tutte le famiglie che ne faranno richiesta?
Proprio per rispondere alla cittadinanza, in questi ultimi giorni nel Comune dell’Aquila c’è stato un gran fermento e, alla fine dell’ultima seduta della settimana durata 12 ore, si sono definiti i criteri. Già la votazione ci fa capire che non sono criteri soddisfacenti. Infatti l’approvazione in Comune non solo non è avvenuta all’unanimità, ma al contrario il Consiglio comunale ha approvato il documento con 19 voti favorevoli, 18 contrari e un astenuto, cioè il provvedimento è passato solo ed esclusivamente per un astenuto. Nessuna certezza, nessun accordo, lotta fino alla fine e approvazione effimera.
Resta da dire che si tratta di criteri semi-definitivi nel senso che sarà solo ed esclusivamente il benestare della Protezione Civile a farli divenire operativi.
Vediamo nello specifico i punteggi.
Vengono assegnati 4 punti per ogni figlio a carico che ha meno di 5 anni, 3 punti per i figli in età compresa dai 6 ai 16 anni, 2 per i ragazzi fino a 19 anni e 1,5 per gli iscritti all’Università. Previsti dei punteggi extra per gli anziani; inizialmente, veniva assegnato un punto solo per gli over 75 e 1,5 a partire da 85 anni. Un emendamento del centrodestra ha aggiunto un punto per categoria. Sono 5 i punti assegnati per i componenti con handicap grave, mentre 1 punto è riservato alle invalidità al 100%. Confermata l’assegnazione di 5 punti ai familiari delle vittime e 3 punti ai minori che hanno un solo genitore. 1,5 punti vanno a ogni componente lavoratore. Il dibattito a seguito degli emendamenti sulla proprietà presentati dai consiglieri Gino Di Carlo (Abruzzo democratico), Roberto Tinari (Dca) ed Emanuele Imprudente (Mpa) ha spinto i consiglieri di maggioranza a inserire delle graduatorie anche per la proprietà e la residenza, con 1 punto per residenti stabili da almeno 5 anni, 2 punti se la residenza risale a 10 anni e 2 se la casa andata distrutta è di proprietà.(Grazie ai consiglieri che si sono battuti, ma solo1-2 punti ai residenti è una follia pura!!!!!)
Naturalmente, il fabbisogno verrà rilevato anche tramite questo censimento ( dall’uno a dieci Agosto) della Protezione Civile, in cui ognuno potrà indicare una soluzione abitativa.
Il pericolo e la perplessità più grande è che L’Aquila possa essere trasformata in un ritrovo di stranieri, visto che si è provveduto a lasciare in secondo piano la proprietà delle case.
Paradossalmente una coppia senza figli che risiede a L’Aquila da generazioni e lavora a L’Aquila, cioè risulta essere produttiva economicamente per la città, ha meno possibilità di avere la casa rispetto ad una coppia di rumeni, albanesi, o quant’altro con due, tre o più figli che si trovavano, regolarmente, a L’Aquila il 6 Aprile.
Come è pensabile?
Occorre assolutamente dare punteggi alti a chi è residente ed ha la casa di proprietà. L’Aquila deve restare agli Aquilani che la amano e la rivogliono.
Spero che ci siano passaggi successivi sia da parte del Comune sia da parte della Protezione Civile che sistemino i criteri; perché, se così non fosse, sarebbe come decretare la morte cerebrale della città. Ed allora non ci resterebbe altro che attendere che anche il cuore smetta di battere per porre fine alla sofferenza.
Francesca Aloisi