Centrale Snam a Sulmona, i Comitati: colpo alle spalle di Comune, Provincia e Regione

12 Giugno 2012   10:29  

"Come mai, appena 12 giorni dopo il tavolo-farsa del Sottosegretario De Vincenti, è partita dal Ministero dello Sviluppo Economico la procedura per autorizzare la centrale di compressione a Sulmona? Che cosa hanno detto, nell'incontro di Roma del 10 maggio, i rappresentanti della Regione Abruzzo, della Provincia dell'Aquila e del Comune di Sulmona?Se si fossero battuti, con fermezza, contro il devastante progetto della Snam, il Ministero ben difficilmente si sarebbe mosso, subito dopo, con tanta arroganza". Lo dicono i Comitati Cittadini per l'ambiente.

"Di argomentazioni molto forti i nostri rappresentanti istituzionali - spiegano gli oppositori della centrale e del metanodotto Snam - ne avevano in abbondanza: la risoluzione della Camera dei Deputati che, a causa della elevata sismicità del territorio, impegna il Governo nazionale a 'disporre la modifica del tracciato'; le due risoluzioni del Consiglio Regionale dell'Abruzzo, con le quali si impegna il governatore Chiodi a negare l'intesa con lo Stato; le due delibere di contrarietà della Provincia; le sei delibere di contrarietà del Comune di Sulmona; il totale contrasto della centrale con il Piano Regolatore del Comune di Sulmona e con il Piano Regionale per la Tutela  della Qualità dell'Aria; l'illegittima suddivisione della procedura in due parti, una per la centrale e l'altra per il metanodotto; l'incredibile modifica della finalità della centrale, non più a supporto del metanodotto ma per i campi di stoccaggio del gas di San Salvo!".

"Con tutte queste ragioni i rappresentanti di Regione, Provincia e Comune - aggiungono i rappresentanti del Comitato - avrebbero potuto chiudere la partita il 10 maggio. Invece, che cosa è successo? Ce lo spiega chiaramente il verbale del tavolo, redatto dal Ministero, dal quale si evince che i 'nostri' non sono andati a Roma per dire no ma, al contrario, sono andati per dare il via libera alla centrale e al metanodotto. Coloro che, anzichè difendere il nostro territorio lo hanno colpito alle spalle, hanno un nome e cognome: si chiamano Gianni Chiodi (Presidente della Regione Abruzzo), Mauro Di Dalmazio (Assessore Energia della Regione Abruzzo), Antonio Sorgi (Dirigente della Regione Abruzzo), Antonella Di Nino ( Vice Presidente della  Provincia dell'Aquila), Gianni Cirillo (Assessore del Comune di Sulmona).

 Il Presidente Chiodi, si legge nel verbale, 'illustra' la risoluzione del Consiglio Regionale del 14 febbraio scorso, e 'lascia la parola' ad Antonio Sorgi. Cosa fa Sorgi? Tira in ballo la legge regionale sulle 'opere di urbanizzazione ed assimilate' per le quali non occorre la conformità urbanistica. Il mega gasdotto, di 687 km, con un tubo di un metro e 20 cm, a cinque metri di profondità, è equiparato al tubo che porta il gas nelle nostre case! Ma non basta, siccome la legge regionale dice che opere 'assimilate' sono sottostazioni e centraline, Sorgi aggiunge che 'l'impianto di compressione, ancorché di dimensioni importanti, potrebbe rientrare nella dizione di opere assimilate'. Traduzione: per la Regione non c'è alcun problema! E la Di Nino? Sempre dal verbale del tavolo diche che 'la Provincia non ha competenza sull'impianto di compressione'(!); 'sul metanodotto il Consiglio  provinciale ha emesso una delibera che ricalca quella del Comune di Sulmona'.

Non è affatto vero - dicono i Comitati - ma guarda caso nell'ultima delibera del Comune di Sulmona si sposano in pieno le assurde tesi di Sorgi. Ma allora la Provincia è favorevole o contraria? A sciogliere il mistero è sempre la Di Nino: 'comunque gli uffici tecnici si sono espressi per la non contrarietà all'opera'(!). Ed ecco finalmente l'assessore Cirillo, testuale: 'A nessuno piace avere sul proprio territorio una infrastruttura simile, ma essendo l'opera di importanza nazionale, così come affermato dal Ministero e considerato l'interesse nazionale ci si è espressi con diverse delibere che riflettono il dibattito locale'. Cioè, le delibere sono state fatte solo per accontentare i cittadini e farli stare zitti? Per fugare i dubbi Cirillo chiarisce che la delibera 'fondamentale è quella del 5/4/2012 in cui è stato espresso il parere sulla conformità urbanistica'. 

Infatti, in sintonia con Sorgi, in questa delibera, votata dalla sola maggioranza consiliare e fortemente voluta da Cirillo, si sostiene che il metanodotto non necessita di conformità urbanistica. E la centrale di compressione? Come si è visto, per questi signori, è semplicemente un'opera 'assimilata', cioè una 'centralina', un'appendice del metanodotto. Quindi non c'è problema! Lasciamo all'intelligenza dei cittadini ogni ulteriore commento: a noi sembra superfluo!".


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