Cgia di Mestre: ''Le imprese investono su bolla immobiliare e non su prodotti e macchinari

05 Settembre 2012   12:16  

Le grandi imprese hanno investito nella "bolla" immobiliare, poco nei macchinari: secondo quanto fa sapere la Cgia di Mestre, negli ultimi dieci anni gli investimenti delle grandi imprese sugli immobili sono quasi raddoppiati (+91,7%), mentre quelli sui macchinari sono aumentati "solo" del 18,5%.

L'inflazione, sempre nello stesso periodo di tempo, e' cresciuta del 24%. Al 31 dicembre 2011, la quota di investimenti nel settore immobiliare e' risultata essere superiore di quasi 2 volte e mezza (in valore assoluto pari a 240,35 miliardi) rispetto a quella destinata a macchinari e attrezzature varie (106,8 miliardi). Tra la fine del 2001 e il dicembre del 2011, gli investimenti in immobili sono aumentati del 91,7%, quelli in macchinari "solo" del 18,5%, mentre l'inflazione, sempre nello stesso periodo di tempo, e' aumentata del 24%. 

 Insomma, secondo la denuncia sollevata dalla CGIA di Mestre, si e' privilegiato in larga misura l'investimento di natura "speculativa", trascurando invece di usare queste risorse per aumentare la produttivita' e quindi la competitivita' delle nostre grandi aziende in una fase storica, come quella verificatasi per gran parte dell'ultimo decennio, dove i prestiti bancari venivano elargiti a tassi di interesse favorevolissimi. Solo dopo l'avvento della crisi la situazione si e' capovolta.

Tra il 2010 ed il 2011, ad esempio, se gli investimenti immobiliari sono scesi del 2,6%, quelli in macchinari sono aumentati dell'1,4%. Sempre nella nota della CGIA di Mestre si sottolinea come l'andamento degli investimenti in immobili avvenuti in questo ultimo decennio sia stato condizionato dalle agevolazioni innescate soprattutto con la cosiddetta "Tremonti bis".

"E' da augurarsi - commenta Giuseppe Bortolussi, Segretario della CGIA di Mestre - che con le nuove misure che il Governo Monti sta predisponendo a sostegno delle imprese si tenga conto di chi, in una fase economica cosi' difficile, ha continuato a credere nella propria azienda, a differenza di coloro che invece hanno pensato bene di riporre i propri investimenti nel settore immobiliare, abbassando la competitivita' del nostro sistema produttivo.

Certo - conclude Giuseppe Bortolussi - generalizzare e' sempre sbagliato, ma questa nostra analisi dimostra come, in questo ultimi dieci anni, le grandi aziende italiane si siano concentrate prevalentemente su attivita' speculative, invece di investire sul miglioramento dell'organizzazione produttiva che ci avrebbe consentito di recuperare quote importanti di competitivita'"


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