Cgia: in finanziaria mazzata da 15 md a regioni ed enti locali. Alla faccia federalismo...

23 Luglio 2011   14:01  

Una stangata da 15 miliardi per regioni ed enti locali. E' questo, secondo i calcoli della Cgia di Mestre, l'effetto combinato, a regime, nel 2014, della manovra correttiva 2010 e di quella varata quest'anno: ai 6,4 miliardi di euro di tagli previsti dal Dl 98/2011, vanno aggiunti gli 8,5 miliardi introdotti dal Dl 78/2010.

Nel 2014, secondo l'associazione mestrina, scuola, trasporti e sociale subiranno i tagli maggiori.

"Purtroppo - dichiara Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre - non ci sono solo gli effetti della manovra correttiva votata nei giorni scorsi a preoccupare i governatori, i presidenti delle Province e i sindaci".

Appare evidente, sottolineano dalla Cgia, che questa sforbiciata ai trasferimenti avra' delle ripercussioni negative sulle tasche dei cittadini italiani.

"Mentre le casse dello Stato beneficeranno di una riduzione di spesa pari a quasi un punto di Pil - prosegue Bortolussi - e' molto probabile che per far fronte a questi mancati trasferimenti le Regioni, le Province e i Comuni aumenteranno le tasse locali per far quadrare i loro magri bilanci.

Un'operazione gia' iniziata in questi ultimi mesi, visto che in molte citta' sono rincarate le tariffe dell'acqua, dei rifiuti, dei trasporti, le spese per le mense scolastiche o le rette delle case di riposo".

La Cgia di Mestre ha cercato di capire dove le Regioni, le Province ed i Comuni, sulla base delle loro attuali voci di spesa, saranno costrette a tagliare.

"In generale - conclude Bortolussi - le voci di spesa che maggiormente risentiranno di questi tagli saranno quelle legate al funzionamento della macchina amministrativa di ciascun ente locale, la scuola, i trasporti, la salvaguardia del territorio e i servizi sociali".

Nel dettaglio, gli artigiani di Mestre indicano per ogni livello di amministrazione pubblica quali saranno i capitoli di spesa maggiormente penalizzati dai tagli previsti dalle due manovre (Dl 78/2010 e Dl 98/2011).

- COMUNI: si stima che nel 2014 i tagli complessivi ammonteranno a 4,5 miliardi di euro, pari al 6,7% della spesa complessiva in capo ai Comuni. Ipotizzando dei tagli lineari, le principali funzioni di spesa interessate da queste misure saranno: i servizi generali per un importo di 1,36 mld di euro; il territorio e l'ambiente per 891 milioni; la viabilita' e i trasporti per 615 milioni; l'assistenza sociale per 602 milioni; l'istruzione per 429 milioni.

- PROVINCE: si stima che nel 2014 i tagli complessivi ammonteranno a 1,3 miliardi di euro, pari al 10,9% della spesa complessiva in capo alle Province. Ipotizzando dei tagli lineari, le principali funzioni di spesa interessate da queste misure saranno: i servizi generali per un importo di 339 milioni di euro; il territorio per 276 milioni; l'istruzione per 242 milioni; i trasporti per 153 milioni; lo sviluppo economico per 117 milioni.

- REGIONI ORDINARIE: si stima che nel 2014 i tagli complessivi ammonteranno a 6,1 mld di euro, pari al 17% della spesa complessiva in capo alle Regioni ordinarie.Ipotizzando dei tagli lineari, le principali funzioni di spesa interessate da queste misure saranno: i servizi generali per un importo di 1,03 miliardi; trasporto su strada per 783 milioni; trasporto ferroviario per 533 milioni; l'assistenza sociale per 504 milioni; orientamento e formazione professionale per 372 milioni;industria ed energia per 337 milioni; opere pubbliche per 272 milioni;agricoltura e zootecnia per 258 milioni.

- REGIONI E PROVINCE A STATUTO SPECIALE: si stima che nel 2014 i tagli complessivi ammonteranno a 3 miliardi di euro, pari al 14,5% della spesa complessiva in capo alle Regioni e alle Province a Statuto speciale. Ipotizzando dei tagli lineari, le principali funzioni di spesa interessate da queste misure saranno: i servizi generali per un importo di 539 milioni di euro; la finanza locale per un importo di 513 milioni l'istruzione per 264 milioni; l'assistenza sociale per 199 milioni; l'agricoltura e la zootecnia per 174 milioni; il trasporto su strada per 136 milioni; la cultura per 124 milioni.


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