Cgil: e se la crisi la pagassero i ricchi con tasse per 18 miliardi?

26 Marzo 2011   13:59  

Una tassa ordinaria sulle grandi ricchezze ispirata al modello francese, con una previsione di imposta mediamente dell'1,0% a carico delle famiglie con una ricchezza complessiva sopra gli 800mila euro potrebbe generare un gettito di circa 18 miliardi di euro l'anno.

E' questa la proposta rilanciata dalla Cgil, sulla base di un apposito studio del Dipartimento Politiche economiche messo a punto in vista dello sciopero generale del 6 maggio prossimo.

Per la confederazione, si tratta di una tassa che "colpirebbe solo il 5% piu' ricco e ricchissimo della popolazione italiana e che non toccherebbe nessun altro ceto e reddito.

Sarebbero infatti soggetti a tale imposta tutte le famiglie la cui ricchezza complessiva, mobiliare e immobiliare, superi gli 800mila euro l'anno al netto dei mutui e delle altre passivita' finanziarie".

Allo stesso tempo, "ne sarebbero esclusi tutti coloro che, pur essendo proprietari di una o piu' abitazioni, nonche' depositi in conto corrente, titoli di Stato o altre obbligazioni, non raggiungano il limite indicato.

Molto consistenti le risorse che si potrebbero ottenere annualmente solo dalla nuova tassa sulle grandi ricchezze (in Francia la chiamano la tassa sulle fortune).

Dai calcoli effettuati dal Dipartimento Politiche Economiche della Cgil nazionale, le simulazioni comporterebbero un gettito potenziale, derivante dall'applicazione di un'Imposta sulle Grandi Ricchezze (IGR), di circa 18 miliardi di euro l'anno.

Secondo lo studio del sindacato, infatti, se si applica un'aliquota media dell'1,0% sulla ricchezza netta totale, superiore agli 800mila euro complessivi, al netto delle detrazioni, detenuta da circa il 5% delle famiglie piu' ricche d'Italia, la tassa comporterebbe un gettito di 17,9 miliardi di euro annui; e con anche solo una aliquota media dello 0,55% (primo scaglione francese) sulla ricchezza netta totale, superiore agli 800mila euro complessivi, al netto delle detrazioni, detenuta da circa il 5% delle famiglie piu' ricche d'Italia, comporterebbe un gettito di 9,8 miliardi di euro annui.

Prendendo come riferimento la definizione di ricchezza netta della Banca d'Italia, definita dalla somma delle attivita' reali (immobili, aziende e oggetti di valore), delle attivita' finanziarie (depositi, titoli di Stato, azioni, etc.) al netto delle passivita' finanziarie (mutui e altri debiti), e' possibile calcolare la nuova tassa con delle simulazioni.

Ecco dunque come si calcolerebbe l'IGR, l'imposta grandi ricchezze, secondo la Cgil che fa alcuni esempi (prendendo come realta' di riferimento le rilevazioni sui bilanci delle famiglie della Banca d'Italia): una famiglia di lavoratori dipendenti che - a prescindere dal reddito imponibile ai fini IRPEF - e' proprietaria di una casa dove abita con un valore di 130mila euro e detiene 10.000 euro quasi tutti in depositi bancari, con solo un 10% in titoli di Stato, obbligazioni e fondi comuni di investimento, per un totale di 140.000 euro di ricchezza netta non sarebbe soggetto all'Imposta sulle Grandi ricchezze e non pagherebbe niente di piu'.

Una famiglia di pensionati che - a prescindere dal reddito imponibile ai fini IRPEF - e' proprietaria di una casa dove abita con un valore di 500mila euro e detiene 250.000 euro in depositi bancari, titoli di Stato e obbligazioni, per un totale di 550.000 euro di ricchezza netta non sarebbe soggetto all'Imposta sulle Grandi ricchezze e non pagherebbe niente di piu'.

Una famiglia di lavoratori dipendenti che - a prescindere dal reddito imponibile ai fini IRPEF - e' proprietaria di una casa dove abita con un valore di 450mila euro, un'altra casa con un valore di 250.000 euro ma che paga un mutuo su questa di 20 anni (per un montante di 150.000) e detiene anche 100.000 euro in depositi bancari, titoli di Stato, obbligazioni, azioni, partecipazioni, per un totale di 650.000 euro di ricchezza netta non sarebbe soggetto all'Imposta sulle Grandi ricchezze e non pagherebbe niente di piu'.

Una famiglia di imprenditori e liberi professionisti che - a prescindere dal reddito imponibile ai fini IRPEF - e' proprietario di una casa dove abita con un valore di 500mila euro, un'altra casa con un valore di 300.000 euro e detiene 100.000 euro in depositi bancari, titoli di Stato e obbligazioni, azioni e fondi comuni di investimento, per un totale di 900.000 euro di ricchezza netta, pagherebbe 1.000 euro.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore